Rovigo
Un appuntamento imperdibile quello in cui i giovani arbitri dell’Organo Tecnico Sezionale e dell’Organo Tecnico Regionale della Sezione di Rovigo “Sisinio Bassan” sono stati onorati e lieti di ospitare un arbitro di grande livello, nominato come “miglior arbitro del mondo per il 2020”; si tratta dell’internazionale Daniele Orsato.
Ad aprire la serata il Presidente sezionale Michele Ronca che ha ringraziato Daniele per la disponibilità dimostrata nel voler incontrare i giovani arbitri speranzosi di ritornare a calpestare i terreni di gioco il prima possibile: il Presidente Ronca ha esortato i ragazzi a non “staccare la spina”, è necessario essere sempre sul pezzo, pronti a ripartire in qualsiasi momento.
La parola è poi passata a Daniele che ha espresso la sua felicità per aver accettato l’invito del Presidente a parlare e a relazionarsi con i più giovani, la cosa più bella ed entusiasmante per un arbitro che ha la fortuna di raccontare la sua esperienza e ciò che contiene il bagaglio che lo ha accompagnato per tutta la vita. Ha raccontato come la sua passione sia nata per pura fatalità e come sia una delle esperienze più emozionanti della sua vita. Tutto è iniziato nella Sezione arbitri di Schio, il suo punto di riferimento che ancora oggi riesce a dargli quella forza per superare qualsiasi sfida. “La Sezione è l’unico luogo dove potrete trovare delle persone più esperte, pronte ad accompagnarvi ed aiutarvi sempre di fronte ad ogni difficoltà - ha poi aggiunto Orsato - ricordatevi che di fronte a delle osservazioni bisogna essere umili, ascoltare e riflettere sugli errori commessi”.
Sul tema dell’umiltà e dell’essere in grado di ascoltare, Daniele si è soffermato più volte, soprattutto nel momento in cui un giovane arbitro gli ha rivolto la domanda “Quali sono le caratteristiche per essere un buon arbitro?”, e lui puntualmente ha risposto “Bisogna metterci impegno in quello che si fa. E poi bisogna correre, correre e continuare a correre quando si è in campo. È importante allenarsi, continuare ad allenarsi senza trovare scuse, perché le scuse non portano da nessuna parte. Ci vogliono volontà, voglia, sacrificio e soprattutto passione. Nella vita esistono due categorie di cose ‘quelle che si possono fare’ e ‘quelle che non si possono fare’ e la passione permette di fare ciò che si può fare".
Una serata con un grande uomo, prima che un arbitro di grandissimo livello. Un uomo che ha sempre “combattuto” per raggiungere gli obiettivi posti. Un uomo che ha sempre dimostrato di avere voglia di imparare, da tutti.
In copertina: un momento della serata con la presentazione dell'ospite
In gallery:
1. I giovani arbitri profondamente toccati dalle parole di Daniele;
2. Visione di alcuni filmati proposti dall'ospite;
3. Momento conclusivo con scambio di domande e pensieri
(aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989)