Oscar De Pellegrin: L’esperienza di un oro paralimpico

Belluno

Oscar De Pellegrin: L’esperienza di un oro paralimpico È stata una riunione tecnica ricca di ospiti e di temi condivisi quella organizzata dalla Sezione di Belluno nella serata di venerdì 30 aprile: dopo i saluti iniziali del Presidente sezionale Marco Cruder e degli ospiti presenti, Massimo Biasutto (Presidente CRA Veneto), Maurizio Giacomelli (Consigliere Regionale per la delegazione FIGC di Belluno e Presidente Calcio Veneto SRL), Orazio Zanin (Delegato provinciale della FIGC di Belluno), Giuseppe Ruzza (Presidente del Comitato Regionale Veneto LND), ha preso la parola il relatore della serata Oscar De Pellegrin. Oscar, oro paralimpico nel tiro con l'arco a Londra 2012 nonché Presidente dell’ASSI Onlus, membro del Comitato Esecutivo del CONI e consigliere federale e di presidenza FITARCO, ha intrattenuto la platea raccontando alcuni aneddoti legati alla sua esperienza di atleta prima e di dirigente poi, mettendo in luce i veri valori che lo sport porta nelle nostre vite. Numerosi i temi trattati durante tutta la serata, svolta sotto forma di intervista in cui ha visto l'attiva partecipazione dei fischietti bellunesi nel porre domande all'arciere bellunese. Concentrazione e sacrificio, volontariato e famiglia, i valori dello sport sono soltanto alcuni dei punti toccati durante la riunione. «Lo sportivo deve rispettare le regole altrimenti non va da nessuna parte, e al giorno d'oggi, in un mondo in cui tutto è possibile, non è sempre facile rispettarle»: sono queste le parole con cui Oscar risponde a una domanda sulla disciplina che uno sportivo deve mantenere per avere successo. Di seguito si è parlato dell’idea di disabilità che c'è nel mondo: «La disabilità sta nell'occhio di chi la nota, non in chi ce l'ha veramente. Non ci sono persone con disabilità e persone senza, semplicemente alcuni hanno altri tipi di abilità. Non c'è differenza tra olimpiadi e paralimpiadi, in entrambe gli atleti danno il massimo per raggiungere i propri risultati». Oscar, infine, conclude con una riflessione riguardante l'accettazione della sconfitta: «Una sconfitta insegna di più che una vittoria, poiché quando perdi ti domandi dove hai sbagliato mentre quando vinci sei euforico».

Supplemento on-line della rivista "L'Arbitro"
(aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989)
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