Quando lo sport diventa uno strumento contro la criminalità

Crotone

Quando lo sport diventa uno strumento contro la criminalità “Non potevamo avere migliore occasione per diffondere messaggi di legalità e rispetto delle regole. I nostri arbitri e i giovani del nostro territorio hanno bisogno di messaggi di speranza e di linee guida comportamentali certe”. Con questo messaggio il Presidente della Sezione di Crotone, Francesco Livadoti, nella serata di ieri ha dato il via, sulla piattaforma Zoom, a un interessante evento dal titolo “Quando la legalità entra in gioco, lo sport come strumento di lotta alle mafie”.
Un incontro rientrato all’ambito delle riunioni tecniche, ma aperto a varie autorità civili e sportive, nonché a una rappresentanza del Lions Club, con cui gli arbitri crotonesi stanno intraprendendo una serie di iniziative sull’asse sport e legalità. Presente, tra gli altri, l’ex arbitro di Serie A Marcello Cardona, oggi Commissario per il Coordinamento delle iniziative di solidarietà per le vittime dei reati di tipo mafioso, a cui i principi associativi sono rimasti nel cuore e oggi guidano la sua vita professionale.
Non a caso l’appuntamento è stato il giorno dopo il 19° anniversario della strage di Capaci, quando fu ucciso uno dei grandi Simboli della legalità. “Nel nostro territorio purtroppo ancora oggi vengono commessi diversi delitti mafiosi, troppa gente ancora è all’ombra della malavita, ma questa parte di società non può sopraffare quella buona, la gran parte, che vive con i principi di onestà e legalità, gli stessi per cui il giudice Giovanni Falcone fu ucciso”, ha aggiunto il Presidente della Sezione pitagorica.
Ultimata l’introduzione Francesco Livadoti, da moderatore dell’evento, ha dato la parola all’Assessore allo Sport del Comune di Crotone, Luca Bossi: “Lo sport è sempre stato un veicolo di metodo e disciplina. E voi arbitri veicolate il concetto di legalità e di rispetto delle regole, ne siete i tutori”.
Hanno fatto altrettanto breccia, tra gli astanti della platea virtuale, le parole della rappresentanza del Lions Club Hera Lacinia, la Presidente Incoming Rita Marullo e il Cerimoniere Antonio Castelliti. “Con lo sport vinciamo senza uccidere, con la guerra purtroppo si uccide senza vincere”, ha detto la Presidente Marullo. Ma per fare sport servono anche strutture, a Crotone come altrove, su cui ha posto l’accento Castelliti: “Servono più aree dove fare sport. Saranno fondamentali i contributi del Recovery Plan per progetti di rigenerazione urbana, insieme ad altri fondi da investire per le attrezzature sportive delle scuole”.
La scuola primaria di Crotone ‘Maria Montessori’, nei mesi scorsi, ha inaugurato il Giardino dell’Impegno e della Memoria per ricordare le vittime innocenti di mafia; tra queste Dodò Gabriele, per cui era stato piantumato un arbitro. Il Lions, di recente, ha inteso dare il proprio contributo, acquistando e piantumando quattro alberi in Memoria di altre vittime innocenti di mafia, tutti bambini: Nicholas Green, Salvatore Feudale, Annalisa Durante e Cocò Campolongo.
Tornando alla video call di ieri sera sulla legalità, Pippo Capellupo, Responsabile dell’Osservatorio Violenza dell’AIA, si è focalizzato sulla “solitudine dei giovani che non si affiatano, non fanno sport, non si aggregano: sono facili prede della malavita. Ma se entrano a far parte di un gruppo ben guidato difficilmente si avvicineranno agli ambienti criminali”.
Ha colpito nel segno anche l’intervento di Vincenzo Camposano, Referente regionale della Commissione Esperti Legali dell’AIA: “La legalità entra in gioco quando noi riusciamo a sensibilizzare e a dimostrare, specialmente ai giovani, che determinati comportamenti non si devono tenere, per non incorrere in conseguenze punibili anche penalmente e che possono compromettere il loro futuro”.
“L’AIA centrale e le sue sezioni sono presidi di legalità, che lavorano per la crescita dei ragazzi, non solo tecnica, ma dal punto di vista caratteriale, importante per prendere le distanze dalle devianze”, ha detto invece il Vicepresidente del Comitato Regionale Arbitri, Giuseppe D’Amelio.
Sulla funzione educativa dello sport anche il Presidente regionale LND, Saverio Mirarchi: “Il nostro mondo non sono solo il risultato della domenica e la classifica del lunedì, ma miriamo a raggiungere un risultato ben più importante, la crescita culturale della nostra realtà”.
Il Presidente della Delegazione provinciale della FIGC, Pino Talarico, dopo aver salutato i presenti ha ricordato agli ospiti che “ogni anno, il 25 di giugno, l’associazione Libera di Don Ciotti, insieme all’AIA e a noi della Federcalcio, organizzano il torneo ‘Liberi di giocare’, dedicato a Dodò Gabriele”.
Marcello Cardona ha concluso l’interessante evento sulla legalità: “I valori dell’AIA sono unici. Quello che io raccomando ai giovani è di guardare l’Associazione con senso sempre positivo. Ci sono le delusioni sportive, però voi siete in un mondo meraviglioso, siete in un mondo sportivo, siete in un mondo dove vivete le vostre avventure all’aria aperta e dove rappresentate anche il senso di legalità. Forse, nel vostro animo, quando avete bussato alla porta della Sezione AIA di Crotone, volevate essere protagonisti di questo senso”, ha concluso Cardona.

In copertina il Presidente Francesco Livadoti in una foto di repertorio. In gallery Marcello Cardona e una parte della platea virtuale

Supplemento on-line della rivista "L'Arbitro"
(aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989)
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