Walter Brumana ha 93 anni, 75 dei quali trascorsi con l'orgoglio di essere un associato della Sezione di Asti.
Tutta la sua famiglia si è riunita per accogliere il Componente del Comitato Nazionale Alberto Zaroli, il Presidente del Comitato Regionale Arbitri del Piemonte – V.A. Luigi Stella, il Responsabile del Modulo Preparazione atletica del Settore Tecnico, l’astigiano Vincenzo Gualtieri, e Robertino D'Alessandro, il suo Presidente di Sezione, venuti a rendere onore ad un uomo che ha vestito la divisa per una vita intera e per consegnargli, a nome del Presidente dell’AIA Alfredo Trentalange, la medaglia d'oro e la pergamena che, per iniziativa del nuovo Comitato Nazionale, vengono donate a coloro i quali raggiungono questo prestigioso traguardo.
L'emozione di Walter era sentita, palpabile, ma questa non gli ha impedito di raccontare con grande simpatia tanti episodi che hanno caratterizzato la sua gioventù sui campi piemontesi nel dopoguerra.
Come quando disse al padre di essere stato inseguito da un tifoso malintenzionato alla guida di una Vespa ad Acqui Terme e il papà, per difenderlo, bloccò un giovane che arrivava in Lambretta, scambiandolo per l'aggressore, gettandolo a terra e colpendolo: "Ma poi chiese scusa e quello se ne andò senza lamentarsi", racconta Walter. Oppure quella volta nel 1953 in cui doveva frequentare il corso per diventare un arbitro nazionale ma lo stesso giorno si doveva sposare e allora prese la moglie e partirono dopo le nozze, passando in pratica la luna di miele nell'albergo dove si trovavano gli arbitri anche se, essendo arrivato in ritardo - e guarda la moglie Laura, quasi a rimproverarla - il suo posto al nazionale lo prese un altro astigiano.
Un fiume di ricordi e quasi due ore piacevolissime ad ascoltare le storie di un calcio che non esiste più, di viaggi avventurosi, del lavoro, dell'amico Sergio Gonella e di un infinito amore per la sua famiglia, con i figli a osservarlo con un sorriso, felici di ascoltare il papà ricordare gli anni più belli e ritrovare una loquacità da tempo perduta, affacciati su un bellissimo balcone fiorito con lo sguardo che spazia tra le torri del centro storico e il Monviso che svetta nel cielo terso.
"Un pomeriggio incredibile – ha tenuto a dire il Componente del Comitato Nazionale Alberto Zaroli -, pensavo di essere andato ad Asti a portare il giusto riconoscimento che l'AIA ha voluto conferire ai suoi veterani e invece sono io ad aver ricevuto un regalo meraviglioso: ascoltare Walter e vederlo con la sua famiglia è stato come ritrovare l'autentica essenza di un'Associazione fatta di valori e passione, dove davvero le persone vengono prima di tutto".
(aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989)