La Sezione "Luca Colosimo" di Torino guarda al futuro

Torino

La Sezione La speranza di affacciarsi ad una nuova normalità, fatta di gare da dirigere e vita associativa, ma anche la consapevolezza che tutti noi, insieme, possiamo fare la differenza nel rendere un momento complicato l’occasione per una svolta.
Ha il sapore di una bella sfida quella intrapresa dalla Sezione “Luca Colosimo” di Torino e dal suo Presidente Andrea Mazzaferro che, con le nomine del Consiglio Direttivo Sezionale da poco intervenute, ha inteso inserire nei ruoli direttivi della Sezione due giovanissime colleghe, tanto anagraficamente, quanto – ancor più – di appartenenza all’Associazione.
Ha spiegato Mazzaferro: “Maria Giulia ed Assunta sono arbitri da pochi mesi, ma da subito hanno colpito me ed i miei collaboratori per la loro capacità di inserirsi nel contesto sezionale. Il loro ingresso in Consiglio Direttivo vuole essere un segnale, il segnale che, anche in una Stagione caratterizzata dalla pressoché totale assenza di attività tecnica di base, possono porsi le fondamenta di un percorso associativo ricco di soddisfazioni. Auguro a loro il meglio, che siano esempio e sprone per i ragazzi più giovani, che hanno vissuto in prima persona il sacrificio di stare distanti dai campi”. Motivare i ragazzi, perché mantengano vivo il fuoco della passione, lo spirito di accoglienza ed amicizia che rende uniche le sezioni dell’Associazione, è una missione di primaria importanza per garantire un futuro roseo all’AIA.
Le due giovani consigliere della Sezione di Torino sono Maria Giulia Buccheri, 17 anni, studentessa di liceo classico, ed Assunta Buongiorno, 23 anni, studentessa in giurisprudenza.
Maria Giulia entrerà nel team di supporto del corso arbitri, con compiti primariamente di segreteria, mentre Assunta ricoprirà un incarico legato alla comunicazione ed alla gestione dei social media.
Entrambe hanno all’attivo una manciata di gare, dirette dopo il mese di maggio. Entrambe, raccontando il loro essere arbitri, fanno comprendere come a sentirsi parte dell’Associazione ci abbiano messo molto poco. “Amo il calcio, che è una passione di famiglia. Non lo potevo immaginare, ma quando scendo in campo, mi sento viva, piena di gioia. Far rispettare delle regole e mettere in pratica le nozioni imparate durante il corso è una sfida molto stimolante” ha detto Maria Giulia, mentre per Assunta l’impatto più grande è stato tra le mura sezionali: “Non è semplice trovare un ambiente in cui si sperimenti l’attenzione verso il prossimo e la capacità di ascoltare. Ecco, in sezione mi sono sentita ascoltata e supportata, da subito a mio agio”.
Parole semplici, poche battute, che rappresentano però una efficace testimonianza del valore dell’Associazione Italiana Arbitri, capace di creare un connubio virtuoso tra l’impegno tecnico e la gioia di stare insieme.

Supplemento on-line della rivista "L'Arbitro"
(aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989)
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