Si è concluso questa mattina al Best Western Tower di Bologna l’incontro formativo tra la Presidenza dell'AIA, il Comitato Nazionale, i CRA/CPA ed il Settore Tecnico: quattro anime che insieme hanno voluto condividere obiettivi comuni per arricchire il percorso di crescita degli arbitri su tutto il territorio nazionale.
Il Presidente dell’Associazione Italiana Arbitri Alfredo Trentalange, insieme al Vice Duccio Baglioni, ha ringraziato tutti per la grande disponibilità e la passione con cui è stato condiviso ogni momento della due giorni di raduno. “Crediamo nelle persone – ha detto - alcuni qui presenti faranno la storia dell’AIA. Non cerchiamo ciò che ci divide ma solo ciò che ci unisce, perché se partiamo dai punti positivi saremo più forti”. Proseguono, alternandosi, gli interventi dei Componenti del Comitato Nazionale con le riflessioni di Carlo Pacifici, Stefano Archinà, Antonio Zappi, Alberto Zaroli e Nicola Cavaccini che insistono sull’importanza di tutelare l’etica dell'Associazione in un’ottica di collaborazione e trasparenza fra tutte le componenti. Il Responsabile della Commissione Osservatori Nazionale Professionisti Luigi Stella ha poi spiegato come nasce l’idea delle CON sottolineandone l’indipendenza e la terzietà, in linea con i dettami della Uefa e della Fifa.
Ampio spazio poi alla tecnica con gli spunti offerti dal Settore Tecnico che, con Matteo Trefoloni e la sua squadra, dopo aver presentato la Circolare n.1, ha analizzato alcune tematiche con il supporto di materiale video che hanno interessato il confronto tra e con la platea. Si parte con l’Handball e si prosegue con i Challenge, affrontati direttamente da Trefoloni e da uno dei Viceresponsabili Cosimo Bolognino, che con l’ausilio dei video ha attivato un confronto diretto sull’analisi dei vari episodi, con grande partecipazione ed interesse della platea. Con il contributo di Trefoloni, è stato poi sviscerato il tema delle logiche di posizionamento e spostamento dell’arbitro . “Il suo obiettivo è sempre essere sul pezzo - afferma Trefoloni - l’arbitro deve cercare l’angolo di visione, non il posto buono, non l’ottimo, ma il migliore. Lui deve leggere e scegliere”.
A seguire, l’intervento del Responsabile della CAN Gianluca Rocchi che afferma la volontà di dare a tutti un percorso diretto per crescere insieme. “Cerchiamo uomini che siano intelligenti, culturalmente preparati e che abbiano testa per fare bene - ha detto - l’aspetto umano è il più importante. Vi consiglio di lavorarci fin da subito con i vostri ragazzi perché solo cosi diventeranno gli uomini che cerchiamo”. Rocchi esprime a gran voce l’importanza del lavoro che svolgono i Presidenti Regionali nella costante crescita dei loro arbitri. Rocchi poi si sofferma sul concetto del rispetto delle gerarchie che da sempre appartiene a lui e alle sua generazione di arbitri. Insiste sull’importanza della collaborazione con i Presidenti che conoscono i propri arbitri e possono essere facilitatori nel loro percorso di crescita e nel raggiungimento di importanti obiettivi nazionali. “La vostra importanza non sta solo nel capire quando un ragazzo è in grado di volare verso l’alto, ma anche quella di capire quando il suo percorso avrà un termine: per ognuno esiste la propria Serie A o Champions League, ma nessuno sa quale sia”. Rocchi sensibilizza la platea ad insegnare ai ragazzi anche l’accettazione del momento in cui si capisce che il proprio percorso è giunto al termine e conclude il suo intervento lasciando un messaggio inequivocabile. "Alle conoscenze tecniche e calcistiche, indubbiamente importanti e necessarie, bisogna anteporre l’intelligenza di un arbitro e la sua capacità di sapersi adattare ai contesti nazionali". Per questo incita la platea a “sfruttare” di più e meglio i propri colleghi nazionali, che grazie al loro ruolo “ sono portatori di qualcosa in più e potranno con la loro esperienza trasmettere ciò che respirano, un valore aggiunto per tutti“.
(aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989)