La prima pioggia ha bagnato nella notte il Raduno precampionato della CAN D a Sportilia, ed in una mattina ben rinfrescata il secondo gruppo di assistenti ha sostenuto i test atletici sulla pista dello Stadio Gabetto: Agility Test e 40 metri le prove a loro riservate.
La giornata in aula poi è stata densa di interventi, primo tra i quali quello del Responsabile della CAN D Alessandro Pizzi: “I processi aiutano sempre: nell’ingresso dei nuovi in Organico, nel consolidamento di quanti hanno già maturato esperienza. Questo perché le personalizzazioni possono comportare delle divagazioni, e quindi far perdere di efficacia quello che cerchiamo trasferirvi. Si potrà sbagliare ma una cosa sulla quale dobbiamo tendere allo zero è l’errore di processo”.
A spiegare le novità della Commissione Nazionale Osservatori Dilettanti, come da felice consuetudine a rimarcare l’importanza epocale della riforma, è stato il Componente Vincenzo Fiorenza: “La nascita delle CON, l’imparzialità che ne scaturisce, era una richiesta che veniva anche dagli osservatori stessi. Noi non vogliamo osservatori che siano capaci a dare tutti lo stesso voto, ma che sanno farlo perché in grado di valutare tutti allo stesso modo e dare gli stessi consigli per farvi crescere”.
Capacità di rilevazione del fuorigioco, applicazione del “wait and see”, individuare il corretto timing della segnalazione, avere coraggio decisionale: queste le qualità che gli osservatori della CON ricercheranno negli assistenti. “Per un assistente dimostrare la capacità di avere coraggio decisionale è molto importante, perché dove prendere meno decisioni rispetto a un arbitro nel corso di una gara, ma sono più determinanti e la prestazione del team dipende molto anche da questo – ha continuato e poi concluso Fiorenza -. Faremo un discorso particolare agli osservatori, che spesso si focalizzano troppo poco sugli assistenti. Un training autogeno per far dire anche a loro: “Non mi fermo all’abbastanza, non dico mi basta, non devo essere pigro”. Gli osservatori saranno stimolati a controllare i particolari e voi avete diritto ad essere osservati e istruiti. L’arbitro da solo in campo non ce la può fare al meglio, per questo gli assistenti vanno guardati, valutati e migliorati”.
Ad introdurre il lavoro specifico in aula è stato il Coordinatore Flaviano Lanciano: “Voi potete giustificare un vostro errore cercando appigli, come la presenza di fango su una fascia, ma l’errore comunque rimane. E voi dovete essere allenati non per superare i test atletici, ma per fare una partita al massimo per 100 minuti sotto la pioggia. Noi della Commissione non abbiamo gli stessi vostri stimoli, non possiamo andare in campo, ma siamo qui con tutta la passione che abbiamo per provare a darvi qualcosa”.
Diego Roca e Andrea Crispo hanno trattato il tema del teamwork, Giuliana Guarino e Massimiliano Rosi quelli della Gestione delle priorità e della concentrazione: “I due aspetti vanno di pari passo – ha specificato Rosi-. Per fare una prestazione di qualità serve essere preparati per la gara, sia atleticamente che tecnicamente: oggi per studiare le squadre ci sono diversi modi, dalle piattaforme video ai social, ed è vostro dovere sfruttarli”.
A chiudere i lavori in serata è stato Alessandro Pizzi: “Voi tutti avete voglia di fare bene, ma con equilibrio: dovete liberarvi dall’ansia negativa, e inserire la vostra attività arbitrale in quello che è l’asset mix della vostra vita. Se da parte vostra non c’è voglia di assorbire quanto fatto in questi giorni, quella messa a vostra disposizione è tutta qualità buttata al vento”.
In Copertina: Componenti della Commissione CAN D supervisionano i test atletici
In Fotogallery:
1-2-4: istanti dei test atletici;
3: il Coordinatore degli assistenti Flaviano Lanciano;
5: Alessandro Pizzi;
6: Massimiliano Rosi.
(aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989)