Nell'ambito delle celebrazioni per i 110 anni dall'Associazione Italiana Arbitri si è tenuta la
messa nel Duomo di Milano alla presenza del Presidente Alfredo Trentalange, del Comitato
Nazionale e dei talent di tutti i Comitati Regionali Arbitri d'Italia. A celebrarla
l'arcivescovo Mons. Mario Delpini con i concelebranti Don Michele Porcelluzzi, anch'egli
appartenente all'AIA e Don Alessio Albertini, consigliere spirituale del Centro Sportivo
Italiano.
È sulla spiritualità dell'arbitro che è stata incentrata l'omelia di Mons. Delpini. Figura unica e
peculiare sul terreno di giuoco, l'arbitro si distacca da tutti gli altri attori in campo, pur
partecipando alla medesima partita.
Come gli spettatori vede la partita, ma a differenza loro si assume la responsabilità delle
decisioni. Come farebbe un computer, memorizza le immagini che gli scorrono davanti, ma
non si limita ad applicare meramente un algoritmo, dato che impreziosisce la propria
decisione col buon senso e l'esperienza. Come i giocatori è in mezzo al campo partecipando
a tutta la partita, ma lo fa da solo, non in un squadra, tant'è che senza un giocatore si può
giocare, ma senza arbitro no. Come un giornalista, vede la partita ma è chiamato a decidere
all'istante, senza aver tempo di confrontarsi e di chiacchierare per fare la propria scelta.
La partita è la stessa per tutti, ma se per gli altri gli umori dipendono dal risultato, per l'arbitro
dipendono invece dalla fierezza di essere stati a servizio di un gioco regolare.
"Così si realizza la spiritualità dell'arbitro: essere a servizio, indicare la via giusta, assumersi
la responsabilità, sostenere la solitudine e l'impopolarità, rimanere sobrio e pacato nelle
parole e nelle reazioni". Questo il messaggio che Mons. Delpini ha voluto dare ai giovani
arbitri presenti nella giornata delle celebrazioni.
In copertina: foto celebrativa dell'evento "AIA 110 e lode" davanti al Duomo di Milano
In Fotogallery:
1: Alfredo Trentalange e Duccio Baglioni;
2: mons.Delpini e don Michele Porcelluzzi;
3: l'omelia di mons.Delpini;
4: giovani arbitri durante le preghiere dei fedeli;
5: foto di gruppo in Duomo;
6: il Comitato Nazionale dell'AIA.
(aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989)