Altra finale internazionale per Matticoli al culmine della brillante carriera

Altra finale internazionale per Matticoli al culmine della brillante carrieraUna brillante e prestigiosa carriera da internazionale, che concluderà con un’altra finalissima. Gionni Matticoli, della Sezione di Isernia, dopo aver inanellato cinque finali mondiali di fila si appresta a dirigere anche la gara conclusiva della Coppa Intercontinentale di beach soccer, che si sta disputando a Dubai. L’appuntamento è alle 19 di domani, 6 novembre. Gionni, primo arbitro, sarà coadiuvato da Turki Al Salehi e Ibrahim Alraeesi, con Abdulla Saleh cronometrista. Ad affrontarsi saranno le nazionali di Russia e Iran.
Il fischietto isernino, 46 anni, nella giornata odierna ha diretto Paraguay – Spagna, la numero 208. Il suo contatore si fermerà tra poche ore, a 209 gare dirette in ambito internazionale.
Sono oramai diversi anni che Matticoli viene impegnato nelle più importanti competizioni europee e intercontinentali ed è stato annoverato tra i quattro arbitri italiani, unendo le varie discipline del calcio, ad aver diretto una finale mondiale: come lui Sergio Gonella, Pierluigi Collina e Nicola Rizzoli.
La prima finale sulla sabbia diretta del fischietto di Isernia risale al 2013, al Mondiale di Tahiti, in Tahiti – Brasile, spareggio per il terzo posto. Nel Mondiale successivo, quello in Portogallo del 2015, è designato come secondo arbitro nella finale Tahiti – Portogallo. Nel 2017 dirige da terzo la gara conclusiva, Brasile – Tahiti, della FIFA BS World Cup delle Bahamas. Sempre da terzo è impegnato nel 2019, in Paraguay, nello spareggio mondiale per il terzo posto, Russia – Giappone. Stesse squadre che hanno disputato a Mosca 2021, terminata lo scorso 19 agosto, la finalissima per cui Matticoli è stato designato come terzo.
Gionni Matticoli, punta di diamante della CAN BS guidata da Marcello Caruso, lavora da 20 anni al 118; toccate il suo commento a riguardo: “Durante tutto questo tempo pensavo di aver visto tutto della sofferenza umana. Invece, causa pandemia COVID, ho assistito a situazioni drammatiche che mi hanno fatto lavorare davvero con tanta paura; pertanto l’arbitraggio è il beach soccer hanno rappresentato una grande valvola di sfogo che mi hanno permesso di staccare la spina e tornare a vivere la mia grande passione. La deroga per la pandemia – ha concluso - è stata una grande fortuna che mi aveva catapultato nel quinto Mondiale, in Russia”.
Domani un’altra finale, di sicuro l’ultima per ragioni anagrafiche, il meritatissimo premio per l’impegno, la passione e per aver tenuto alto il vessillo dell’AIA nei palcoscenici internazionali per così tanto tempo.

Supplemento on-line della rivista "L'Arbitro"
(aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989)
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