Dubai è un emirato di cui si sente spesso parlare, vuoi per il petrolio vuoi per gli innumerevoli progetti immobiliari che negli ultimi anni stanno trasformando quel pezzo di deserto in un luogo futuristico ed affascinante che attira sempre più investitori, curiosi e turisti da tutto il mondo.
E quest’anno Dubai si è resa protagonista anche per altro: dal 16 al 22 novembre i rappresentanti di 16 diverse nazioni (compresa la nostra rappresentativa azzurra) si sono lì date appuntamento per disputare la FIFA World Cup 2009 di Beach Soccer, nuova disciplina calcistica che sta inesorabilmente prendendo parte nel cuore degli sportivi e dove in Italia sta progressivamente registrando nuovi estimatori. E come ben noto, il più bel gioco del mondo non sarebbe tale senza noi “direttori di gara” che ne facciamo rispettare le regole!
Ed ancora una volta, per la quarta consecutiva, ero presente, insieme ad altri 27 ragazzi che, come me, hanno avuto l’onore e l’onere di dirigere questi incontri improntati sull’agonismo, sulla correttezza e sulla novità.
Novità rappresentate, per noi arbitri di Beach Soccer, dal fatto di utilizzare il cardiofrequenzimetro e gli auricolari (a disposizione di tutta la quaterna designata) con cui poter meglio prendere le decisioni adeguate in caso di azioni concitate o particolari durante l’evolversi di una gara.
E vi voglio anche raccontare il tipo di accoglienza riservatoci dallo staff organizzatore: ospiti presso il meraviglioso centro sportivo della prestigiosa squadra nazionale Al-Wasl, ci hanno messo a disposizione un’attrezzata palestra, il campo di beach-soccer per l’allenamento e per i test atletici allestito unicamente per l’occasione e una serie di valide strutture per rendere più piacevole il nostro soggiorno.
Insomma… nulla lasciato al caso, ma organizzato nei minimi dettagli!
Ma oltre questi aspetti “tecnici”, è giusto raccontare l’atmosfera che ho respirato insieme ai numerosi spettatori che garbatamente e pittorescamente gremivano le tribune dei due Beach Stadium costruiti sulla fantastica spiaggia di Jumeirah Umm Suqeim con il Burj al-Arab (il famoso albergo a forma di vela) a farci da sfondo, mentre gli inni nazionali scandivano note di appartenenza ad un’unica identità, che porto dentro di me, che difficilmente scorderò.
Come difficilmente scorderò quanto è unico vivere, anzi convivere, con i “colleghi arbitri”, ragazzi come te con cui dividere gioie, ansie, emozioni; confrontarsi sui diversi costumi, sulle diverse fedi religiose, sul diverso, ma sempre affascinante, modo di “vivere la propria vita”. Ed è ancora più unico mantenere questi sentimenti nella più grande consapevolezza di “essere squadra”, di essere coesi dentro e fuori dal campo.
Emozioni uniche, ingigantite dall’evidenza di partecipare al quarto mondiale FIFA consecutivo che, dopo aver diretto come secondo arbitro la finale europea in terra lusitana dello scorso agosto tra Portogallo e Russia, mi ha visto “fischiare”da primo arbitro l’incontro tra Uruguay ed Isole Solomon e fungere da cronometrista in altre due gare della manifestazione (Nigeria-Svizzera e Brasile-Svizzera).
“Una buona annata per il vino ed una buona annata per te”, mi scriveva ieri un mio amico...
Una stagione sicuramente positiva nella quale spero di aver ben rappresentato, con onore e responsabilità, l’intera A.I.A. e tutto il movimento arbitrale di Beach Soccer, sia degli arbitri che della neonata Commissione Sperimentale, guidata dall’amico e competente Michele Conti, fortemente voluta dal Presidente Marcello Nicchi e dal Comitato Nazionale, e della relativa super visione affidata al sapiente Andrea Lastrucci.
Allora con il quarto titolo mondiale consecutivo vinto dal “verde-oro dream team” brasiliano sulla Svizzera, vi saluto calorosamente, non dimenticando coloro che hanno reso possibile la realizzazione di questo mio grande sogno…
Un abbraccio.
(aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989)