Tutto inizia una mattina di mercoledì 15 giugno quando un’inaspettata telefonata dell’allora Commissario CAN C, Maurizio Mattei, mi preannuncia la possibilità di andare a metà luglio a all’estero per dirigere un torneo internazionale; a dire il vero la prima cosa che mi domandò fu se sapevo cavarmela con le lingue straniere. Il giorno successivo una seconda telefonata mi confermava la designazione in Cina, ad Honk Kong, dal 17 al 25 luglio per dirigere alcune gare del “Manchester Cup 2005”, un torneo internazionale per club organizzato dalla Nike e dal Manchester United. Una trasferta, questa, che avrei fatto in compagnia dell’amico e collega Antonio Damato della Sezione di Barletta.
La partenza era programmata per domenica 17 luglio da Milano, con scalo Francoforte, ed arrivo dopo quasi 15 ore di viaggio a Honk Kong. Attesi all’arrivo da un funzionario Nike, abbiamo avuto direttamente in aeroporto l’opportunità di conoscere molti dei colleghi europei che con noi avrebbero condiviso questa esperienza.
Il torneo rappresenta la massima competizione a livello mondiale per club, categoria Giovanissimi, che ogni anno viene organizzato dalla Nike in diverse città del mondo. Un torneo articolato su quattro giorni, con la partecipazione di 20 squadre rappresentanti l’intero panorama mondiale calcistico a livello giovanile.
A rappresentare i fischietti europei c’erano, oltre a noi italiani, quattro portoghesi, quattro danesi, tre svizzeri e tre scozzesi. Tutti arbitri di first division (serie A nelle rispettive nazioni), tra cui due internazionali ovvero il portoghese Paulo Costa (che recentemente ha diretto l’amichevole dell’Italia in Irlanda) e lo scozzese Richmond. A completare l’organico degli arbitri c’erano una ventina di ragazzi di Honk Hong, tra cui due arbitri Fifa. Per me ed Antonio è stato sicuramente un onore poter rappresentare la classe arbitrale italiana e perchè no confrontarci anche con dei colleghi di caratura internazionale.
Il responsabile di tutti gli arbitri presenti al torneo era l’ex assistente Fifa, Mr. Chan, (che ebbe la fortuna di arbitrare la storica gara della nostra nazionale contro il Brasile nel mondiale ’82).
Le giornate erano scandite con la sveglia di prima mattina (ci si alzava anche alle 6 di mattina) per poi partire in pullmann verso i campi di gioco con le gare che iniziavano alle 8 di mattina. Ad Honk Kong il clima a luglio è torrido con una umidità notevole, giocare verso mezzogiorno o nelle prime ore pomeridiane sarebbe stato impensabile.
Durante la permanenza in Cina, io sono stato chiamato a dirigere un totale di 3 gare tra cui la partita inaugurale tra Manchester e Borussia Dortmund, ho fatto due volte l’assistente e due volte il quarto ufficiale, Antonio ha diretto due gare, due volte ha fatto l’assistente e tre volte il quarto ufficiale. La nostra è stata certamente un’esperienza indimenticabile che ci ha permesso di conoscere usanze, costumi, persone di un continente con una cultura completamente diversa dalla nostra.
A chi ci ha consentito di vivere questa avventura, dal Presidente nazionale Lanese, al suo Vice Sagrestani, al Commissario Mattei ed a tutti coloro che si sono adoperati nell’organizzazione del nostro viaggio, è doveroso rivolgere un sincero ringraziamento con l’augurio che un giorno l’AIA possa dare nuovamente ad altri giovani colleghi la possibilità di fare un’esperienza simile a quella che io e Antonio abbiamo avuto l’opportunità di condividere.
(aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989)