Sezione di Marsala
Il designatore della CAN, Maurizio Mattei, ha trascorso insieme alla gentile signora Elisabetta un intenso fine settimana tra Mazara del Vallo e Marsala che avuto il suo culmine, Lunedì 6 febbraio, quando nella mattinata è stato ricevuto a Palazzo dei Carmelitani, sede di rappresentanza dell’amministrazione comunale di Mazara del Vallo, dal Presidente del consiglio comunale Piero Giacalone e dall’assessore allo Sport Giovanni Palermo che a nome del sindaco Giorgio Maccadino, assente perché influenzato, hanno formalmente ringraziato Mattei, per aver scelto Mazara come meta di questo suo week-end e di altre precedenti visite.
Mattei, che nell’occasione era accompagnato dal Presidente della sezione AIA di Marsala, dall’osservatore CAN Pietro Ingargiola e da una delegazione di alcuni arbitri, ha ringraziato l’amministrazione comunale di Mazara per l’attenzione che gli hanno voluto riservare promettendo che avrebbe continuato a venire in una città dove il calore della gente e la piacevole situazione climatica, consentono di riposarsi e rigenerarsi lontano dai clamori delle grandi città.
Nella tarda mattinata Mattei e l’allegra compagnia hanno visitato il museo del Satiro Danzante, appena tornato dal Giappone.
Nel pomeriggio, visita “ad alto gradimento” alla Sezione di Marsala, dove è stato accolto dai giovani arbitri che indossavano la maglietta con uno dei tanti slogan coniati da Mattei: “Che spettacolo, figliuoli”.
Insieme al Presidente D’Aguanno, e a Pietro Ingargiola, hanno fatto gli onori di casa i due Vice Presidenti Angelo Attinà e Francesco Pellegrino unitamente agli altri componenti del consiglio direttivo e all’OTS Biagio Girlando.
In rappresentanza del CRA Sicilia, Nicola Saia, era presente il componente Giuseppe Campo e ospite d’onore è stato l’arbitro CAN Stefano Cassarà.
Maurizio Mattei ha poi parlato, per circa due ore, senza mai stancare la platea, della figura dell’Arbitro, dall’arrivo della designazione che è paragonata ad un “Invito ad arbitrare” alla preparazione del borsone, senza dimenticare mai il regolamento che lui chiama confidenzialmente “Breviario” come a sottolinearne l’importanza quasi sacra. E poi di seguito tutti i successivi momenti, ognuno vissuto con intensità e attenzione perché per Mattei, l’arbitro deve essere come un alpinista e guardare sempre in alto.
In fondo, l’alpinista è come l’arbitro, prima di fare una scalate deve sottoporsi ad intensi allenamenti, deve faticare e sudare ma con lo sguardo puntato in avanti, deve essere un po’ sognatore e andare incontro alla fortuna senza aspettare che sia la fortuna a venire.
Niente è impossibile…..basta solo volerlo, e sottolineando questa frase, Mattei ha continuato soffermandosi su due aspetti importanti di una prestazione arbitrale, l’azione disciplinare e quella tecnica. Ed in particolare nell’ambito dell’azione disciplinare è importantissima la prevenzione che puo’ facilmente essere svolta: stando vicino all’azione, dando uno sguardo ad affetto, con un gesto semplice, efficace e mai minaccioso, con una frase o un richiamo, aumentando gli interventi tecnici.
Dopo la prevenzione viene l’azione repressiva, i cartellini, ricordando sempre di non notificare mai i provvedimenti disciplinari nella mischia o a distanza.
Per quanto riguarda poi lo spostamento,Mattei, ha suggerito che deve essere naturale e svilupparsi secondo le esigenze del giuoco senza uno schema canonico, tenendo conto degli assistenti, se presenti, e comunque senza mai intralciare il giuoco.
Un altro aspetto sottolineato dal signor Mattei è stato quello relativo ai tempi morti della gara, che devono essere quanto più brevi possibili, l’arbitro di conseguenza, deve essere sollecito nelle riprese di giuoco: quando ad esempio, viene assegnato un calcio di punizione e fin quando non viene battuto, tutti guardano l’arbitro e la sua capacità nel velocizzare questi momenti.
Poi Maurizio Mattei ha brevemente delineato il momento del colloquio con l’osservatore, da affrontare con serenità senza mai accettare passivamente ciò che l’osservatore fa notare se non si è pienamente d’accordo con lui.
Infine l’azione referendaria, la compilazione del rapporto di gare, che è un altro momento di concentrazione e attenzione perché bisogna con chiarezza mettere su carta tutto ciò che di rilevante è accaduto nella gara.
Maurizio Mattei ha poi concluso la sua brillante discussione facendo notare a tutti che per un arbitro esiste un altro momento della gara, quello della resa dei conti con se stessi, quando si riflette su tutto ciò che è accaduto e serenamente si fa un esame di coscienza, rivivendo mentalmente i vari episodi.
Deve avvenire, una rivisitazione mentale di tutto il vissuto per trarne una propria, personale, morale.
Ad applaudire Mattei, oltre ai vertici sezionali e gli ospiti prima citati, c’erano anche alcune giovani promesse “per ora regionali” della sezione di Marsala: Fabio De Pasquale, Alessandro D’Annibale, Mario Certa, Emilio Buonocore, Claudio Bilardello oltre ad alcuni giovanissimi OTP: Daniele Domingo, Francesco Savalla e Giovanni Figuccia ed insieme ad essi anche alcune vecchie glorie della sezione: Matteo Bernardone ( attuale osservatore CAN/C ), Franco Mannone, Giuseppe Pellegrino, Pino Cascoschi, Diego Montalto e Pino Pavia.
Dopo la riunione, la classica cena conviviale, questa volta molto rustica come piace a Mattei.
(aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989)