"Il calcio sta prendendo una brutta piega, una piega pericolosa. Parlo della violenza nei confronti del mondo arbitrale che avviene ogni domenica sui giovani arbitri, nei campi dilettantistici di periferia. Adesso è ora di dire basta perché ce lo chiedono i ragazzi, i genitori dei ragazzi, gli sportivi in generale". È quanto ha affermato Marcello Nicchi, Presidente dell'Associazione Italiana Arbitri, intervenendo al "Processo del Lunedì" sull'aggressione subita dall'arbitro Luigi Cannas nel campionato d'Eccellenza in Sardegna, nel corso della partita tra Sanluri e Tortolì, da parte del presidente del Sanluri.
“L'aggressione non è avvenuta al termine della partita ma nel corso dell'intervallo. L'arbitro - prosegue il Presidente dell’AIA - ha subito un colpo di porta in faccia, poi un pugno e quando è caduto a terra è stato preso anche a calci. Trasportato al pronto soccorso dai carabinieri gli è stato applicato un collare con una prognosi di 20 giorni per trauma cranico. Questi aggressori dovrebbero essere arrestati e noi li perseguiremo in tutte le sedi".
“Da sei anni, in tutte le sedi, denuncio questi episodi e non vengono presi provvedimenti nei confronti di chi manda gli arbitri al pronto soccorso. Le violenze segnalate anche lo scorso anno - ha aggiunto - sono quasi tutte ad opera di tesserati, e questo è ancora più grave”.
“Ho parlato - conclude - con il Presidente Tavecchio, con Mambelli (LND) e con il Presidente dell'Osservatorio sulle Manifestazioni sportive del Viminale. Al Presidente Federale ho detto che non avremmo mandato l'arbitro alla prossima gara, lo ringrazio perché ha capito il problema e la partita è stata tempestivamente rinviata".
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(aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989)