Abisso: nell’arbitraggio come nel ciclismo “La salita più difficile arriva dopo ogni trionfo”

Abisso: nell’arbitraggio come nel ciclismo “La salita più difficile arriva dopo ogni trionfo”

Sezione di Collegno

Mercoledì 1 febbraio la Sezione di Collegno ha avuto il piacere e l’onore di trascorrere una giornata con Rosario Abisso della Sezione di Palermo. L’ospite, appartenente alla Commissione Arbitri Nazionale di Serie A e B, è stato sorteggiato dall’AIA all’interno del progetto che, da ormai molti anni, permette alle Sezioni di avere uno stretto contatto con associati di grande caratura ed esperienza.

Rosario, che fino ad oggi ha diretto 91 gare nel massimo Campionato italiano, si è reso subito disponibile a tutte le iniziative organizzate dal Presidente Gioacchino Annaloro e dal Consiglio Direttivo, dimostrando grande umiltà e voglia di trascorrere del tempo con i colleghi, trasferendo loro più entusiasmo e conoscenze possibili. Infatti, Rosario ha partecipato all’allenamento, coordinato dal Referente Atletico Francesco Loiodice, guidandolo con professionalità e motivando i numerosi associati accorsi alla seduta atletica, che hanno potuto carpire preziosi consigli.

Presso l’Auditorium di Viale Radich a Grugliasco, si è svolta la Riunione Tecnica tenuta dall’ospite; il Presidente Annaloro, dopo averlo presentato ripercorrendo le tappe della sua carriera, ha esortato i tanti ragazzi e ragazze presenti a sognare e a trarre ispirazione dal relatore della serata.

Rosario ha impostato la riunione principalmente sotto il profilo motivazionale, facendo sia riferimenti ad esperienze personali di campo e vita associativa, sia interloquendo costantemente con la platea, stimolando interventi e partecipazione, ottenendo così grande attenzione.

L’ospite ha trattato temi importanti e ricorrenti nella carriera di un arbitro traendo spunto da una frase del ciclista Vincenzo Nibali: “La salita più difficile arriva dopo ogni trionfo”. Per un arbitro fare bene è difficile perché dopo ogni trionfo sportivo crescono le aspettative, non bisogna adagiarsi, ma ripartire verso un obiettivo ancora più alto e più stimolante. Solo chi è capace di mettersi costantemente in discussione può arrivare al traguardo abbinando umiltà, spirito di sacrificio e sofferenza. A tal proposito, Rosario ha citato più volte uno dei suoi ispiratori arbitrali, il compianto Stefano Farina, che esortava sempre ad avere perseveranza e determinazione: “La fame di raggiungere l’obiettivo va coltivata ogni giorno”, “Bisogna masticare l’aglio e dire che è buono”, quest’ultima come metafora della sofferenza che un arbitro prova nell’arco della sua carriera.

Il relatore ha aggiunto che il talento da solo non basta e senza le qualità morali e caratteriali citate in precedenza molti talenti sportivi falliscono. “Ogni giorno, ognuno di noi deve mirare all’eccellenza per far sì che diventi un’abitudine, raggiungendo così uno standard arbitrale elevato”. Pertanto Rosario ha invitato i presenti a credere in sé stessi avendo la forza di rialzarsi di fronte alle critiche, perché come spiegato efficacemente dall’aneddoto di Einstein mostrato ad inizio serata: “Il mondo non apprezzerà le milioni di cose giuste che farete ma sarà pronto a criticare l’unica sbagliata”.

Gli associati presenti hanno arricchito la parte finale della riunione con numerose domande interessanti fatte a Rosario, che ha risposto con entusiasmo, per poi ricevere un presente da parte del Presidente e da tutto il Consiglio Direttivo come piccolo gesto di ringraziamento per la magnifica giornata dedicata alla Sezione.

In copertina la foto di gruppo al termine della riunione.

In gallery:

2- Foto di gruppo durante la sessione di allenamento;

3- La platea ascolta con interesse l'ospite;

4- Rosario Abisso in un momento durante la riunione;

5- Il Presidente Gioacchino Annaloro omaggia l'Ospite con un presente.

Supplemento on-line della rivista "L'Arbitro"
(aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989)
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