Avviato in Commissione Parlamentare l’esame della proposta di Legge contro la violenza sugli arbitri

Avviato in Commissione Parlamentare l’esame della  proposta di Legge contro la violenza sugli arbitri

Prosegue l’iter relativo alla proposta di Legge che prevede alcune modifiche alla L.401 del 13 dicembre 1989, e al codice penale in materia di lesioni personali e omicidio preterintenzionale in danno di arbitri o di altri soggetti che assicurano la regolarità tecnica di una manifestazione sportiva. Il testo (scaricabile a fondo articolo) era stato ufficialmente presentato lo scorso 15 dicembre presso una sala della Camera dei Deputati a Roma, alla presenza degli Onorevoli Carmelo Miceli e Luca Lotti, e di una delegazione dell’AIA con il Presidente Alfredo Trentalange, il Vice Duccio Baglioni, il Segretario Silvia Moro ed i Componenti del Comitato Nazionale Carlo Pacifici e Antonio Zappi.

Il tema della violenza sugli arbitri rimane per noi una priorità – hanno detto Trentalange e Baglioni – E’ impensabile che un giovane di 15 o 16 anni esca di casa per andare ad arbitrare, permettendo quindi ad altri ragazzi di praticare sport, e venga aggredito per aver fischiato un rigore o comminato un provvedimento disciplinare. Serve una crescita culturale che porti rispetto a questi ragazzi e ragazze. Ricordiamoci infatti sempre il valore non solo sportivo ma anche sociale rappresentato dallo svolgere il ruolo dell'arbitro, tramite i concetti di giustizia e di pace, oltre che formativo di crescita umana. Noi non ci fermeremo e andremo avanti mettendo in campo ogni iniziativa, come questa proposta di Legge che va ad inasprire le pene nei confronti di chi si macchia di atti di violenza”.

L’Onorevole Carmelo Miceli comunica ora che la Commissione ha avviato l’esame della proposta di Legge. “L'iniziativa è nata dall'esigenza di contrastare concretamente gli episodi di violenza che nel corso delle manifestazioni sportive sono purtroppo in costante aumento – avevano detto in fase di presentazione gli Onorevoli Lotti e Miceli - Il tema della violenza resta un tema di triste attualità e la politica deve fare la sua parte”. Il documento, composto da 3 articoli, intende rafforzare la tutela penale degli arbitri e più in generale di tutti i soggetti designati dalla federazione di appartenenza per assicurare la regolarità tecnica di una manifestazione sportiva o per svolgere un incarico nell'ambito di una manifestazione sportiva. A tale proposito, come riportato nella relazione illustrativa del provvedimento, l'estensione è volta a tutelare “vari soggetti, tra i quali gli osservatori arbitrali, spesso intervenuti a difesa degli arbitri e anche loro vittime di violenza”.

Importante la parte riguardante le disposizioni penali, in cui si prevede una aggravante dei delitti di lesioni personali e omicidio preterintenzionale (articoli 582, 583 e 584 del codice penale) quando i fatti sono commessi in danno di arbitri o di altri soggetti designati dalle federazioni sportive per assicurare la regolarità tecnica o svolgere comunque incarichi nell'ambito di una manifestazione sportiva e il reato è commesso a causa o in occasione della manifestazione. L'applicazione dell'aggravante comporta un aumento delle pena da un terzo alla metà (lesione personale con pena da 6 mesi a 3 anni; lesione personale grave da 3 a 7 anni; lesione personale gravissima da 6 a 12 anni; omicidio preterintenzionale da 10 a 18 anni).

Viene inoltre estesa l'applicazione delle pene previste per le lesioni personali gravi o gravissime a un pubblico ufficiale in servizio di ordine pubblico in occasione di manifestazioni sportive anche alle lesioni commesse in danno di arbitri o altri soggetti deputati ad assicurare la regolarità tecnica delle manifestazioni sportive.

Nella proposta di Legge sono anche previste modifiche con aggravanti alla disciplina del divieto di accesso ai luoghi dove si svolgono manifestazioni sportive (Daspo), recata dall’articolo 6 della legge n. 401 del 1989. La durata della prescrizione e del Daspo non può essere inferiore a: 3 anni se si procede per il reato di lesioni personali; 5 anni, se si procede per lesioni personali gravi o gravissime; 10 anni se si procede per omicidio preterintenzionale.

(nelle fotografie la presentazione della proposta di Legge, avvenuta a dicembre, presso una sala della Camera dei Deputati a Roma)

Supplemento on-line della rivista "L'Arbitro"
(aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989)
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