CAN 5 a raduno, Falvo: “Continuiamo a lavorare con la massima professionalità”

CAN 5 a raduno, Falvo: “Continuiamo a lavorare con la massima professionalità”

CAN 5

Un’approfondita match analysis ha caratterizzato la video call di ieri sera della CAN 5, la Commissione Nazionale del Calcio a 5 guidata da Franco Falvo. Rappresentati numerosi episodi tecnici, alcune situazioni richiamanti l’aspetto comportamentale e lo spostamento sul terreno di gioco, nonché il sincronismo e l’intesa tra gli arbitri per la rilevazione delle infrazioni. Per il Comitato Nazionale dell’AIA sono stati presenti Nicola Cavaccini e Luca Marconi, quest’ultimo di estrazione futsal. Come consuetudine sono stati collegati per l’intera durata della call il Responsabile della CAN 5 Élite Angelo Galante e il Responsabile della CON 5 Francesco Peroni.

“Bene l’abnegazione in questa prima parte dei campionati”, ha esordito Falvo, rivolgendosi alla vasta platea virtuale, ricordando che l’organico CAN 5 è composto da 287 arbitri. “Qualcosa da migliorare c’è – ha proseguito - pertanto è importante continuare a lavorare con la solita professionalità, sfruttando al massimo queste occasioni di confronto”.      

Prima di lasciare spazio al saluto dei due Componenti Nazionali il Responsabile della CAN 5 ha ricordato il Campionato Europeo Sordi di futsal che si è svolto in varie località abruzzesi dal 13 al 22 ottobre, le cui gare sono state dirette da arbitri di calcio a 5 nazionali di Marche, Abruzzo e Molise: “Mi compiaccio per le prestazioni. Questa importante manifestazione sportiva si è conclusa con il plauso degli organizzatori alla classe arbitrale”.            

Team work, cura dei particolari e aspetti comportamentali sono stati posti in risalto dalla rappresentanza in call del Comitato Nazionale. “Lavoriamo sempre di squadra, ricordando che la professionalità è fondamentale e che non ci possiamo permettere mai di sbagliare nei comportamenti”, ha detto Nicola Cavaccini. Concetti ribaditi da Luca Marconi, che ha aggiunto: “Bene le performance arbitrali di questo primo scorcio dei campionati. Cerchiamo adesso di alzare l’asticella, curando con maggiore attenzione i dettagli”.

L’incontro didattico è quindi entrato nel vivo. La match analysis è stata coordinata dal Componente CAN 5 Antonio Mazza. Come consuetudine a dare il valore aggiunto è stato il Settore Tecnico dell’AIA, rappresentato nell’aula virtuale da Andrea Liga, Responsabile del Modulo Regolamento e Perfezionamento del calcio a 5 e del beach soccer, che ha dato supporto nell’analisi dei video offrendo importanti chiarimenti tecnici.

Diversi gli incisi di Angelo Galante e Francesco Peroni, che sono intervenuti per varie precisazioni o su sollecitazione di Franco Falvo. Galante, in particolare, ha analizzato comportamenti e decisioni arbitrali che potrebbero fare la differenza e arrivare a quel salto di qualità che candiderebbe i fischietti per la CAN 5 Élite. Il focus di Francesco Peroni è stato invece su quegli aspetti che potrebbe cogliere un osservatore arbitrale e su come potrebbero influire nella valutazione finale, sempre con la sintonia che si è ben consolidata nel tempo con la CAN 5, fondamentale nella formazione e nel perfezionamento tecnico dei ragazzi.

I video esaminati hanno permesso di spaziare sui falli di gioco, sui casi di DOGSO e SPA e sull’opportunità di concedere il vantaggio in situazioni borderline, da attenzionare con intelligenza dalla squadra arbitrale. La collaborazione diventa pertanto prioritaria e imprime credibilità alle decisioni. “Sul terreno di gioco – ha commentato a riguardo Franco Falvo - dobbiamo fare il possibile affinché non ci sfugga nulla. L’imbeccata giusta potrebbe giungere da qualsiasi arbitro, da elaborare con intelligenza e tempestività affinché si ‘faccia giustizia’ all’evento. Ricordiamoci inoltre di arbitrare favorendo la spettacolarizzazione del match, non interrompendo per episodi dubbi e velocizzando le riprese di gioco”.

La riunione in video conferenza si è conclusa analizzando aspetti comportamentali, con il monito dei relatori a prevenire situazioni di conflittualità, attraverso una comunicazione moderata e senza una gestualità equivoca che potrebbe risultare provocatoria.  

Supplemento on-line della rivista "L'Arbitro"
(aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989)
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