Si è concluso il Raduno di metà Stagione della CAN D, con la seconda giornata online riservata all’Orgnaico degli assistenti.
“Giungiamo ad incontrarci con questa modalità in totale sicurezza, con esperienza e strumenti implementati rispetto ai mesi passati – ha esordito il Responsabile della CAN D Alessandro Pizzi -. Come ho detto agli arbitri, dobbiamo fare un esercizio di flessibilità, ma ragionare anche pensando al mese al quale andiamo incontro, dove dovremo navigare a vista in una situazione precaria, che però dobbiamo vivere con la compattezza del gruppo”.
Subito il Raduno è entrato nel vivo, con lo svolgimento e la correzione di un videotest sulle famiglie del fuorigioco, coordinato da Matteo Trefoloni, Responsabile del Settore Tecnico, e da Vincenzo Meli, Responsabile Modulo Regolamento, insieme ai Vice Responsabili Luca Ciancaleoni, Renato Faverani e Gianluca Vuoto. Sempre dal Modulo Preparazione atletica del Settore Tecnico, Gilberto Rocchetti ha mostrato i risultati del monitoraggio sulle prestazioni atletiche in campo e nelle fasi di allenamento degli assistenti.
Anche nella seconda giornata il Comitato Nazionale è intervenuto innanzitutto, per dimostrare la propria presenza e vicinanza agli associati: “Approfittate di questi moneti: il Comitato Nazionale è vicino a tutte le componenti, anche quando deve prendere decisioni non facili: sarebbe stato impensabile organizzare un raduno importante come il vostro con l'emergenza sanitaria che mostra una recrudescenza – ha detto il Componente Nicola Cavaccini, che ha continuato esortando gli assistenti -. Prima di tutto l’AIA deve essere un divertimento, ma dovete già ragionare da professionisti, dove arriverete un domani. Impegnatevi al massimo, come fanno i vostri Organi Tecnici e gli Istruttori del Settore Tecnico, che mettono a disposizione le loro competenze per farvi crescere. Siate sempre preparati, dall’affrontare al meglio un raduno: avete tutti gli strumenti per fare bene.
“L’assistente moderno è un ricercatore, studia le dinamiche di gioco perché è proprio all’interno di queste dinamiche che si colloca il vostro ruolo – ha spiegato invece il Componente Carlo Pacifici -. L’augurio che vi faccio è quella di mettercela tutta: a fine stagione qualcuno verrà promosso, qualcuno dovrà lasciare il passo a chi sale dalle Regioni e magari ha già provato, grazie agli esordi avvenuti fin qui, le emozioni che state vivendo voi in CAN D. Conoscete la vostra situazione: questa governance ha fatto della trasparenza un punto cardinale del proprio operato, poiché niente deve rimanere chiuso in un cassetto, ma deve essere sempre chiaro, per tutti”.
Diversi gli interventi tecnici dei Componenti della CAN D, sotto il coordinamento di Flaviano Lanciano, attraverso filmati dalle gare della prima parte della Stagione: Simone Manzini e Michele Giordano si sono occupati di teamwork così come Massimiliano Rosi e Andrea Crispo.
“Per noi osservatori la specificità delle vostre competenze di assistenti deve vederci ancor più concentrati, perché i vostri interventi in una gara sono esigui rispetto a quelli di un arbitro – ha detto Stefano Calabrese, Responsabile della CON Dil, replicando ma differenziando l’intervento fatto agli arbitri -. Il vostro compito è complesso e la vostra specificità prevede molta concentrazione. E davvero tanta professionalità, che la CON Dil e gli osservatori vi riconosceranno”.
Lavorare sul futuro partendo da basi solide, ma che vanno sempre più consolidate: questa l’idea di fondo che ha animato l’intervento della CAN C, a cura dei Componenti Mauro Tonolini, Gianluca Cariolato e Fabio Comito, attraverso la visione congiunta di clip e un sondaggio istantaneo con episodi di interferenza con un avversario di uno o più giocatori in fuorigioco quando c’è un tiro verso la porta. Un lavoro già svolto con gli assistenti della CAN C.
“Dobbiamo tendere alla ripresa delle attività a 360 gradi – ha detto Alessandro Pizzi chiudendo il Raduno-. Sono soddisfatto del lavoro fatto in questa due giorni di Raduno, quando i programmi sono stati sconvolti pochi giorni prima di rivederci, quando pensavamo sarebbe stato in presenza. Non abbiamo perso entusiasmo e concentrazione, e voglio esortarvi a continuare così: siate duttili e adattabili a quello che ci accade intorno, e la chiave, in tutto ciò, è farlo con equilibrio”.
(aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989)