Commissione Osservatori Nazionale di Calcio a 5
“Gli incontri che facciamo con cadenza mensile sono importanti al fine di una crescita collettiva. Infatti, le Commissioni Nazionali per il Calcio a 5 formano un’unica grande squadra, composta da un organico complessivo di più di 400 persone. Voi siete osservatori e prestate un servizio agli arbitri. Per migliorare il nostro servizio non dobbiamo soffermarci solo sugli aspetti tecnici, ma dobbiamo sviluppare anche tutte quelle caratteristiche che possono incrementare le nostre performance. Pertanto, di fondamentale importanza è l’interazione arbitro-osservatore nel post gara e l’ospite di questa sera, il Dottore Riccardo Pazzona, psicologo dello sport e docente dell’Università degli Studi di Cagliari, ci aiuterà ad affrontare questo tema”. Con queste parole, il Responsabile della Commissione Osservatori Nazionale per il Calcio a 5 Francesco Peroni, dopo aver ringraziato i vertici dell’Associazione Italiana Arbitri, ha aperto l’incontro mensile in video conferenza con gli osservatori.
In seguito, ha preso la parola Antonio Mazza, Componente della Commissione Arbitri Nazionale per il Calcio a 5 che, ricollegandosi al discorso di Peroni, ha affermato: “Vi ringrazio per tutto il lavoro che state facendo perché la maturazione di un arbitro passa anche attraverso il vostro lavoro”.
“La missione di un formatore, come l’osservatore, - ha affermato il Dottore Riccardo Pazzona - è quella di far crescere la persona che ha dinanzi. Pertanto, l’osservatore deve avere la capacità di leggere la situazione, l’ambiente e la tipologia di persona con cui si relaziona. Gli arbitri sono uomini e donne con personalità e storie differenti e questi sono aspetti che devono essere tenuti in considerazione. Pertanto, l’osservatore deve essere camaleontico orientando il suo modo di porsi alla persona che ha davanti”.
Inoltre, nel colloquio post gara, l’osservatore non deve limitarsi a trasferire una serie di informazioni tecniche, ma deve anche capire se effettivamente l’arbitro ha recepito correttamente i messaggi trasmessi. Infatti, un colloquio correttamente instaurato comporta un confronto tra le parti e un’occasione per mettersi in discussione. Porsi in modo costruttivo fa sì che l’arbitro si apra e recepisca gli insegnamenti. I feedback per essere efficaci devono essere chiari, specifici e finalizzati a rendere consapevole l’arbitro di quello che è successo in campo. Inoltre, al fine di accrescere l’autostima dell’arbitro, l’ospite ha consigliato ai presenti di partire dagli aspetti positivi per poi passare, solo in un secondo momento, a quelli da migliorare.
“La visionatura è un momento fondamentale del nostro lavoro e anche tramite serate di formazione come questa dobbiamo cercare di avere tutti gli strumenti necessari per interfacciarci con gli arbitri nel migliore dei modi. Il nostro è un ruolo delicato e merita di essere curato in tutte le sue sfaccettature”. Con queste parole il Responsabile Francesco Peroni, ringraziando i presenti per la partecipazione, ha concluso l’incontro.
(aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989)