“I protagonisti siete voi: la Commissione Con DIL è a vostra totale disposizione”: un messaggio chiaro e ripetuto più volte dal Responsabile della Commissione Osservatori Nazionale Dilettanti Stefano Calabrese durante le due serate che, in videocall, hanno costituito il Raduno di Metà Campionato, che era stato preceduto da lavori di gruppo che hanno interessato gli stessi osservatori.
Durante il primo appuntamento, ospiti sono stati il Settore Tecnico e la CAN D: il Responsabile del Settore Tecnico Matteo Trefoloni, accompagnato dagli Istruttori e da diversi Responsabili di Modulo, ha introdotto il videotest che è stato poi corretto da Vincenzo Meli: “Quello dei videotest è un percorso in parallelo fatto con la CAN D, che diventa un percorso di crescita improntato sulla stessa logica di quanto fatto dalla CAN e dalla CAN C con la CON Prof, portando avanti il concetto di formazione top-down”, ha spiegato Trefoloni.
“Con me questa sera ci sono tutti i Componenti della CAN D. Tengo a dire che tutte le settimane ci aiutate anche nella formazione dei moduli degli episodi, così da arrivare ad un grado di comprensione dei vari territori e dei diversi gironi che poi mettiamo a fattor comune per il bene dei nostri ragazzi – ha detto Alessandro Pizzi, Responsabile della CAN D -: sono loro che lavorano in primis sui filmati. Questo è secondo noi elemento tangibile di quanto il sistema valutativo sia fortemente didattico e formativo”.
Pizzi ha poi provveduto a mostrare e analizzare diversi filmati tratti da gare di Serie D e Eccellenza su argomenti trattati anche con arbitri e assistenti: Challenges, Handball, Match Management, Positioning, episodi da dentro o fuori l’area di rigore ed infine il Fuorigioco.
Ai Componenti del Comitato Nazionale Nicola Cavaccini e Carlo Pacifici è stata presentata la proposta dei Responsabili delle due Commissioni Dilettanti di tenere dei momenti di formazione e di incontro condivisi, sulla scorta di quanto fanno anche le Commissioni Professionistiche. “Il sentito grazie dell’AIA va agli osservatori, perché non era facile intraprendere un percorso di crescita così impegnativo come quello imboccato a inizio stagione – ha affermato Pacifici -. Una strada che sapevamo tortuosa perché implica indubbiamente un cambio culturale radicale, che porta però a una totale indipendenza di giudizio rispetto alle Commissione che formano i nostri arbitri e assistenti”.
Durante la seconda serata – dove sono stati invitati, sempre tenendo fede al concetto di formazione top down, anche i responsabili degli osservatori dei CRA e CPA - dopo lo svolgimento dei Quiz tecnici, momento canonico di ogni raduno, è iniziato il confronto con gli osservatori sulla gara che era stata visionata nei lavori di gruppo: alcuni di loro hanno simulato il colloquio fine gara con la terna, e la Commissione ha presentato la relazione della stessa, con un interessante aggiunta interattiva e digitale che permette, scorrendo il file della stessa, grazie a collegamenti ipertestuali, di poter rivedere il filmato dell’episodio trattato in sede di disamina.
“L’idea di lavorare sulle relazioni è perché queste sono lo strumento di valutazione più frequente che abbiamo – ha precisato Calabrese - ogni gara è un’opportunità, quindi ogni relazione è opportunità per capire come operate e quali strumenti fornirvi per migliorare. L’obiettivo è quello di essere sempre più precisi”.
“Anche i nostri ragazzi sono sempre più attenti ai particolari – ha voluto aggiungere Pizzi -: capiamo che hanno voglia di crescere, che sono attenti a quanto fanno, che hanno fame. Tocca a noi, Organi Tecnici e osservatori, essere capaci a cogliere gli stessi particolari. In sede di colloquio, poi, bisogna essere capaci a dare dei feedback che siano oggettivi, senza scadere in valutazioni che perdono di efficacia. Più vedo il lavoro che fa la CON Dil, più mi convinco di quante interconnessioni siano necessarie fra le nostre Commissioni”.
Una valutazione della due giorni di lavoro è stata data da Cavaccini: “Quanto avete fatto in queste serate, la relazione, gli episodi, rappresentano a pieno l’aspetto didattico dell’attività che questa Commissione indirizza verso gli osservatori. L’attenzione al dettaglio deve trasformarsi in capacità di sintesi. Credo che le due Commissioni – CON Dil e CAN D, ndr - siano un tutt’uno negli obiettivi, seppur mantengano le loro specificità: l’indipendenza della valutazione rimane indubbia, così come il fatto che l’analisi tecnica vada focalizzarsi sulla prestazione della singola gara. Trovo poi che la possibilità che osservatori, arbitri e assistenti abbiano momenti comuni di formazione sia un’ulteriore occasione di condivisione di un percorso comune”.
A concludere i lavori, dopo i saluti e i ringraziamenti di rito, è stato proprio Calabrese: “Gli obiettivi da raggiungere non sono semplici, ma più la strada è tortuosa più siamo stimolati a mettere ulteriori energie!”.
(aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989)