“Crescere nella vita per crescere nell’arbitraggio”: il racconto di Casarin

“Crescere nella vita per crescere nell’arbitraggio”: il racconto di Casarin

“Quali caratteristiche deve avere l’arbitro? Padronanza, eleganza ed essere da esempio": queste le parole con cui il Presidente della Sezione di Bologna Antonio Aureliano ha aperto la riunione tecnica, queste le parole che negli anni trascorsi sulle fasce laterali della Serie C sentiva pronunciare da colui che già allora era un esempio per tutti come Responsabile della Commissione di Serie A e B Paolo Casarin, e proprio da quest’ultimo è stata tenuta una speciale riunione tecnica presso la Sezione di Bologna.
Proprio da Bologna inizia il racconto dell’ospite, quella città che per un ragazzo di Mestre rappresentava il punto di riferimento, un modo di vivere, non solo nel mondo del calcio, ma anche nella vita di tutti giorni.
Mestre e Bologn: Casarin ricorda come poco dopo aver superato il corso da arbitro, una domenica pomeriggio dopo aver diretto la sua partita si reca allo stadio per assistere a Mestrina-Venezia e rimane colpito dal direttore di gara per la sua tranquillità, l’eleganza, la naturalezza con cui indossa la “giacchetta nera” e si fa rispettare dai ventidue contendenti. Chi era? Un certo Giorgio Bernardi, proprio della Sezione di Bologna.
La città emiliana è il fil rouge che accompagna Casarin in tutta la sua carriera, fino alla realizzazione del sogno per ogni arbitro: il debutto in Serie A che avviene proprio allo Stadio Renato Dall’Ara in occasione di un Bologna-Torino.
Dopo un video che ha ripercorso la sua carriera arbitrale, che lo ha visto arrivare ai vertici mondiali, Paolo Casarin inizia facendo un excursus sulla sua carriera a tutto tondo. Non esiste infatti una scissione tra vita privata e vita arbitrale: crescere in un ambito aiuta a migliorare nell’altro, è importante lavorare sempre, saper leggere il mondo e trovare conforto nella famiglia, negli amici e nei colleghi.
Se la carriera sui terreni di gioco ha portato Casarin a calcare quelli più importanti fino ai Campionati del Mondo, parallelamente anche la carriera professionale l’ha portato a viaggiare in tutto il globo visitando oltre cento paesi diversi.
Senza un elemento non esiste l’altro, tutte le esperienze non hanno arricchito solo l’arbitro o solo la persona, ma hanno arricchito l’uomo; per questo ha rimarcato l’importanza di arbitrare, ma senza interrompersi: è indispensabile lavorare e studiare sempre.
Il racconto dell’ospite che ha toccato tutte le sfere della sua vita è stato guidato da un moderatore d’eccezione: Matteo Marani, giornalista bolognese, Presidente della Fondazione Museo del Calcio ed ex vice-direttore di Sky Sport che già aveva condotto la presentazione del libro “Storia di una Sezione Mondiale” in occasione del centenario della sezione felsinea. E proprio da lì comincia: “Questa serata si può considerare il naturale prolungamento di quella dello scorso giugno con Collina e Rizzoli, infatti Paolo è la persona più adatta per raccontare la storia dell’arbitraggio ai colleghi più giovani che hanno gremito quest’aula stasera”.
Nel dialogo tra il giornalista e l’ex arbitro internazionale, che ora si può anche definire suo collega viste le numerose collaborazioni con tv e giornali, sono emersi anche numerosi aneddoti che hanno contribuito a mantenere alto il livello di curiosità dei presenti, per lo più giovani che stanno coltivando i sogni di poter intraprendere le orme di Casarin, il quale dedica loro parole che lasciano trasparire quanto sia importante per lui l’aspetto umano: “ho fatto per 30 anni l’arbitro durante i quali ho raggiunto la Serie A, le Coppe Europee e addirittura il Mondiale; ma il periodo più bello sono stati gli otto anni da designatore a curare la formazione degli altri, di tutti voi”.
Così la serata si è avviata verso la conclusione, per la soddisfazione del Presidente Aureliano e di tutti i presenti, che ricorderanno a lungo questo evento non solo per il valore tecnico che è stato trasmesso, ma anche per aver conosciuto l’uomo che si cela dietro ad uno dei più grandi arbitri italiani.

in foto:

copertina: Aureliano con Felicani, Casarin e Marani
1-8: momenti della riunione

Supplemento on-line della rivista "L'Arbitro"
(aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989)
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