Uno degli elementi che hanno caratterizzato gli ultimi giorni della scorsa Stagione Sportiva ed i primi di quella attuale, è stato l'Erasmus Arbitrale che, in tre diversi appuntamenti, ha portato circa 70 giovani arbitri a vivere un'esperienza all'estero. Due eventi hanno riguardato il Calcio, con la direzione dell'IberCup a Gibilterra (28 giugno-2 Luglio) e a Cascais-Estoril vicino Lisbona ( 4-9 luglio), ed uno il settore del Futsal a Madeira (4-10 luglio).
Gli arbitri italiani sono stati chiamati a dirigere partite giovanili con squadre estere, aspetto che ha già rappresentato un momento di crescita, scendendo inoltre in campo in terne miste. Un'occasione quindi di confronto con colleghi di altre nazioni (Inghilterra, Nord Irlanda, Stati Uniti, Austria, Belgio, Australia, Ungheria, Romania, ecc) con i quali hanno dovuto instaurare il feeling necessario all'interno di un team arbitrale. In ogni partita sono poi stati visionati da un Observer, effettuando con lui il colloquio di fine gara in lingua inglese.
Al rientro in Italia, il Componente del Comitato Nazionale Antonio Zappi, che ha ideato per l’AIA il progetto 'Erasmus Arbitrale', ha consegnato al Presidente Carlo Pacifici ed al Vice Alberto Zaroli una targa ricevuta in ricordo dell'evento. (vedi foto)
"Crediamo molto nel progetto dell'Erasmus Arbitrale - ha detto il Presidente dell'AIA Carlo Pacifici - I risultati di questi tre appuntamenti testimoniano come l'esperienza maturata dai ragazzi e dalle ragazze che hanno partecipato, abbia rappresentato per loro un arricchimento non solo sportivo ma anche culturale. Questo è dovuto all'essersi confrontati con arbitri di altri Paesi, con cui sono scesi in campo, e con le squadre straniere che sono stati chiamati a dirigere".
“Siamo riusciti a far incontrare l’Europa a tanti nostri giovani arbitri - ha detto Antonio Zappi - Il Comitato Nazionale ha creduto fortemente in questa iniziativa, trasformata in realtà insieme a tutti i dirigenti di grande livello tecnico dell’AIA che hanno accompagnato i nostri talenti in questa straordinaria avventura. Che ripeteremo - precisa - perché vedere il sorriso sul volto dei ragazzi, i tanti messaggi di ringraziamento che abbiamo ricevuto e l’emozione di un giovane al centro del campo mentre suonava un inno nazionale è la sensazione più bella che abbia mai provato in tanti anni da dirigente sportivo e che quindi anche altri ragazzi e dirigenti dovranno ancora provare”.
Nei giorni scorsi, a testimonianza dell'impegno su questa tematica, l'AIA ha appositamente istituito anche una Commissione di studio dedicata all’Erasmus Arbitrale ed ai rapporti internazionali.
(aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989)