Sezione di Legnago
Lunedì scorso la Sezione di Legnago ha avuto l’onore di ospitare l’arbitro di Serie A Ermanno Feliciani della Sezione di Teramo. Il Presidente sezionale Gianluca Cavallaro, poco prima di passare la parola all’ospite, ha chiesto ai presenti di sfruttare l’occasione che la serata riservava, cioè quella di poter dialogare con un arbitro della massima categoria, ascoltando i consigli e la storia di Ermanno.
Feliciani ha esordito ricordando che per lui questo è “l’anno delle prime volte”: la prima in Serie B, la prima in Serie A, la prima volta con il VAR. Infatti, è stato promosso con la nuova Stagione Sportiva dalla CAN C alla CAN.
Questi passi sono stati possibili tenendo sempre ben fisso quel concetto chiave che rappresenta il suo modo di interpretare l’arbitraggio: “L’arbitraggio è decidere e ‘decidere’ significa letteralmente tagliare, prendere una decisione e poi tagliare per essere pronti a prenderne altre, senza farsi condizionare dalle precedenti” ha spiegato Ermanno.
Per rafforzare questo messaggio l’ospite ha portato un parallelismo con un suo conterraneo, l’arbitro di Basket Zeppilli che, con una sua decisione, determinò l’esito di una finale scudetto, portandosi dietro uno strascico infinito di polemiche.
La capacità di decidere si fonda, per l’arbitro di calcio, su alcune basi imprescindibili: “La conoscenza del Regolamento e la preparazione atletica sono fondamentali - ha spiegato Feliciani - È importante decidere, ma è fondamentale essere nelle migliori condizioni per fare la scelta giusta. Il coraggio di decidere si manifesta nella consapevolezza e non nella fortuna. Senza conoscenza del Regolamento e preparazione atletica la decisione non è coraggiosa, ma basata sulla sorte: così non può fare un arbitro di calcio”.
Ad approfondire il suo ragionamento, Ermanno ha proposto alcuni video di “falli che non conoscono minuto”: quegli interventi per i quali il Regolamento prevede un ‘automatismo’ sul provvedimento disciplinare ricordando che “sbagliare questi falli può mettere la partita ‘in salita’”.
Ciò non significa che non si possano fare errori. Questo è stato l’ultimo punto trattato da Ermanno: la gestione dell’errore. “In campo si può anche sbagliare, è inevitabile. Ma la capacità di chi vuole fare strada è quella di imparare a gestire l’errore. Bisogna andare avanti nonostante l’errore”. L’errore, citando Michael Jordan, è la base delle vittorie, è fonte di insegnamento e cambiamento.
La riunione, partecipata e commentata dai presenti, ha coinvolto soprattutto gli arbitri più giovani che hanno risposto alle domande dell’ospite che ha fatto osservazioni in modo da crescere e migliorarsi.
Alla fine della serata Cavallaro ha ringraziato l’ospite per la spontaneità con cui si è rapportato e per la forza dei messaggi trasmessi, che saranno di sicuro spunto per tutti i presenti.
(foto di Alessandro Bronzato)
(aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989)