‘Etica dell’errore’, lezione dell’assistente della CAN Marco Trinchieri

‘Etica dell’errore’, lezione dell’assistente della CAN Marco Trinchieri

Sezione di Lecce

“Non cerco di ballare meglio di chiunque altro, cerco solo di ballare meglio di me stesso”. Sono le frasi conclusive dell’intervento nella Sezione di Lecce di Marco Trinchieri, assistente della CAN, la massima categoria arbitrale, in un incontro tecnico svoltosi il 25 gennaio, con oltre cento associati da remoto. Evento rientrante nel tour delle Sezioni degli associati di vertice, programmato dall’AIA e mirato ad abbattere le distanze con la periferia dell’Associazione.    

Il Presidente Paolo Prato e i suoi colleghi della CAN Ivano Pezzuto e Alessandro Cipressa gli hanno dato il benvenuto, evidenziando il percorso comune compiuto e l’amicizia che caratterizza il loro rapporto. Anche il coordinatore delle relazioni tra la CAN e club di Serie A e B, Danilo Giannoccaro, ha ricordato l’esperienza dell’ospite negli anni di appartenenza all’organo tecnico da lui diretto, la CAN C.

Emozionato, ma con lucida e piacevole affabulazione, Trinchieri ha subito chiarito che, con la sua presenza, intendeva trasmettere entusiasmo ed esperienza, elementi utili per tutti ed in particolare i più giovani.

Dopo aver narrato del suo percorso arbitrale, con momenti memorabili ma anche momenti difficili (uno fra tutti l’infortunio nell’anno decisivo per il suo passaggio nella massima categoria), si è soffermato sulla “etica dell’errore”, ossia sulla necessità che ogni arbitro debba saper riflettere sugli sbagli, evitando di costruirsi alibi infondati a loro giustificazione.

Con la presentazione di alcuni video, con le parole di Julio Velasco, di Marcelo Bielsa e con l’epica esperienza della maratoneta Gabriela Andersen Schiess nelle Olimpiadi di Los Angeles 1984, ha inteso tracciare alcune caratteristiche del profilo arbitrale quali la necessità di focalizzarsi su sé stessi, il porsi degli obiettivi seri e concreti con dei check point a breve termine, il manifestare costantemente una intelligente capacità di autocritica.

Un monito ai giovani arbitri: “Bisogna avere sempre coraggio, non essere timorosi, sapersi circondare di persone e modelli positivi, vivere con entusiasmo la vita sezionale e privilegiare sempre un costruttivo confronto con i colleghi”.

Dopo il costruttivo spazio a domande e curiosità da parte degli associati leccesi, il Presidente Paolo Prato ha rivolto, in conclusione, un caloroso ringraziamento a Marco Trinchieri: “Hai saputo animare con professionalità e carica umana l’incontro, produttivo per la crescita motivazionale degli associati”.

Supplemento on-line della rivista "L'Arbitro"
(aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989)
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