Fabrizio Malacart: "Insieme alle Sezioni per il futuro del Comitato"

Fabrizio Malacart:

CRA Piemonte e Valle d’Aosta

Fabrizio Malacart è per la terza Stagione il Presidente del Comitato Regionale Arbitri del Piemonte - Valle d'Aosta.
Torinese, già Presidente della Sezione del capoluogo e forte di una lunga esperienza al Settore Tecnico, anche come Mentor, guiderà anche per questa Stagione gli arbitri del Comitato.
Gli poniamo alcune domande sul suo incarico e sui progetti per la nuova Stagione.
 

Fabrizio, quale è il bilancio dei primi due anni da Presidente del Comitato Regionale Arbitri del Piemonte e Valle d’Aosta?

“Il bilancio è senz’altro positivo. Abbiamo ereditato una situazione complicata nel periodo immediatamente successivo alle annate sportive caratterizzate dal COVID e, dunque, dalla pressoché assenza di attività.

Il primo obiettivo è stato ricostruire il gruppo, con un organico motivato e in numero adeguato alle esigenze legate alle designazioni. 

Nella prima Stagione abbiamo mirato a stabilizzare la situazione, anche sul piano numerico; nella Stagione appena trascorsa, invece, abbiamo potuto lavorare con un numero adeguato di associati nei vari organici, potendoci concentrare sulla tecnica e sul miglioramento collettivo. 

I ragazzi e le ragazze del Comitato, arbitri, assistenti e osservatori, hanno voglia di far bene, abbiamo cercato di trasmettere loro la mentalità vincente e di lavorare perché coloro che sono stati e saranno promossi nelle categorie nazionali non sentano eccessivamente il gap del passaggio ai ruoli nazionali. Durante gli stage tecnici, abbiamo infatti utilizzato la stessa metodologia che viene usata negli Organi Tecnici Nazionali: un lavoro che ha richiesto impegno da parte di tutti, ma che ha iniziato a dare frutti. 

L’auspicio per le prossime Stagioni è in particolare rivolto ai nostri osservatori, con cui lavoreremo con particolare attenzione per fare un ulteriore e decisivo step in termini di preparazione e mentalità”.

Durante questa Stagione, numerose sono state le deleghe dal CRA alle Sezioni, sia per quanto attiene gli arbitri che gli assistenti per le categorie giovanili e, talvolta, anche per i Campionati femminili e la Promozione. Quanto è importante la collaborazione con il territorio per il buon funzionamento del Comitato?

“La collaborazione è un concetto fondamentale. Il Comitato non è solo costituito dagli organi tecnici e dai ragazzi e dalle ragazze dei massimi Campionati Regionali, il Comitato è innanzitutto sinergia e squadra. Se le Sezioni lavorano bene, seguendo le indicazioni anche sul piano tecnico date dal Settore Tecnico e dall’AIA e, chiaramente, condivise dal Comitato, tutti avranno dei benefici e gli stessi arbitri raggiungeranno migliori risultati sul campo.  Mi sento soddisfatto sotto questo profilo, con i Presidenti c’è una ottima collaborazione che si traduce in termini positivi per l’intero sistema.

Per quanto riguarda i ragazzi e le ragazze inquadrati in organico sezionale che hanno svolto gare delegate dal Comitato, credo sia stata in molti casi una situazione win – win: dal punto di vista della gestione designazioni del Comitato, come detto, la collaborazione con la base è sempre un dato positivo. D’altro canto, per i giovani arbitri, ma, soprattutto, per i giovani assistenti impiegati, è stata una opportunità di crescita e, per alcuni, l’opportunità di appassionarsi al ruolo, tanto che in diversi sono stati inseriti nell’organico regionale per la Stagione alle porte”.

Quali sono state le maggiori difficoltà e quali le più grandi soddisfazioni nel tuo ruolo di Presidente del CRA?

“Nel ruolo di Presidente regionale le difficoltà maggiori si incontrano dal punto di vista organizzativo, soprattutto laddove non vi sia una squadra affiatata. Sotto questo profilo, mi sento molto fortunato: lavoro con una squadra di Organi Tecnici, Collaboratori e Referenti affiatata e competente. Ciò mi permette di approcciare il mio ruolo con estrema serenità.

Ben più seria è la questione riguardante la violenza: quando uno dei nostri arbitri viene aggredito, sul piano morale o fisico, la sofferenza, il senso di rabbia e di impotenza è grande: a perdere, ogni volta che un arbitro subisce violenza, è tutto il calcio.

Per fortuna, non mancano e non sono mancate le soddisfazioni: gli associati promossi come arbitri alla CAN D per la Stagione passata si sono ottimamente distinti, tutti hanno esordito nel Campionato di Serie D e la quasi totalità di loro inizierà l’annata sportiva nell’organico di Serie D. Anche gli assistenti e gli arbitri di Futsal promossi al termine della Stagione 2021/2022 hanno ben figurato negli Organici Nazionali. 

Il bilancio, quindi, ha senz’altro segno positivo. Continueremo a lavorare sodo per ottenere risultati sempre migliori”.

Quali sono stati gli aspetti su cui tu e la Tua squadra avete maggiormente lavorato?

“Mentalità vincente e capacità tecniche sono senza dubbio gli aspetti più importanti. Il nostro obiettivo è creare gli arbitri del futuro e, per fare questo, dobbiamo orientare i ragazzi ad essere pronti e reattivi in ogni circostanza.

A detta dei ragazzi transitati agli OTN nella scorsa Stagione e guardando i risultati del campo, il salto di categoria non ha avuto un impatto eccessivo su di loro. Questo significa che in Comitato si è lavorato bene, dando loro principi e impostazione per affermarsi anche a livello nazionale”.

Quali caratteristiche deve avere un giovane per riuscire nell’arbitraggio al giorno d’oggi? Che suggerimento daresti ad un ragazzo o una ragazza alle sue prime gare?

“Un giovane deve innanzitutto avere voglia di mettersi in gioco e amare il gioco del calcio. Questo è il presupposto fondamentale. Quando si inizia un’attività come quella arbitrale i risultati non arrivano immediatamente, bisogna dunque essere costanti, studiare e capire di calcio.

Chiaramente, tra le priorità della vita, lavoro, studio e famiglia debbono essere preminenti, ma tra gli interessi personali, l’arbitraggio non potrà restituire soddisfazioni se relegato ad un ruolo marginale.

Bisogna sapersi relazionare sul terreno di giuoco: saper gestire elementi carismatici quando si è molto giovani non è immediato e l’arbitraggio è in questo senso una straordinaria palestra di vita.

Al giorno d’oggi, per avere successo in questa attività bisogna dedicare del tempo e dell’impegno, ancor più che in passato. Il gioco è evoluto e la preparazione atletica, così come il concetto del “football understanding”, sono elementi imprescindibili per chiunque abbia l’ambizione di scalare le categorie”. 

Come Presidente, insieme al resto della squadra del Comitato, in questi due anni, hai rivolto attenzione a tutti i ruoli e a tutte le discipline. Da quest’anno in seno al CRA Piemonte Valle d’Aosta torna ad esserci anche un arbitro di Beach Soccer. Quale è l’importanza che dai al Futsal e al Beach Soccer nella tua gestione?

“Ho dato da subito e con grande convinzione la stessa dignità agli arbitri di calcio e di Futsal. Sono molto soddisfatto del lavoro svolto da Delegato del calcio a cinque, ma tengo a sottolineare che numerosi altri Componenti, oltre a me, vanno regolarmente a visionare le gare dei Campionati regionali, a testimonianza di quanto ciò sia importante per noi. 

Lo stesso Delegato del calcio a cinque sarà da questa Stagione anche il punto di riferimento per il Beach Soccer in seno al Comitato. Da quest’anno abbiamo un associato tra le fila della CANBS ed è stato per noi una grande soddisfazione il suo inserimento nei ruoli nazionali. Credo che il Beach Soccer sia uno sport in forte espansione e mi auguro che altri ragazzi e ragazze del Comitato possano intraprendere questa attività”.

Quali sono gli obiettivi per la Stagione alle porte?

“L’obiettivo non è cambiato: incrementare sempre più il livello tecnico dei nostri associati in organico. Vogliamo formare ragazzi e ragazze in gamba, motivati e competenti, in grado di fare bene nelle categorie nazionali. Dobbiamo lavorare per il futuro, questa è la nostra mission.

Un ringraziamento finale, per il grande supporto, lo voglio dedicare all’AIA ed al Settore Tecnico, che – specialmente in occasione dei raduni di Eccellenza, Promozione e Prima Categoria – ci ha dato un grande contributo”.

Supplemento on-line della rivista "L'Arbitro"
(aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989)
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