CPA di Bolzano
Flavio Braghini è arbitro della Sezione AIA di Bolzano dal 2008. Fin dalle prime esperienze sul campo, nasce in lui una grande passione per l’arbitraggio. Nel 2011 transita al CRA del Trentino Alto Adige e, l’anno successivo, al neo Comitato Provinciale Arbitri di Bolzano, dove dirige numerose gare del massimo Campionato regionale. Dopo un anno alla CAI, nel 2016 transita alla CAN D, permanendo nel ruolo fino al 2020. Nella Stagione 2020/2021 Flavio viene nominato Componente della Prima Categoria del CPA di Bolzano. Il 3 luglio 2021, su proposta del Presidente dell'AIA, il Comitato Nazionale nomina Braghini nuovo Presidente del CPA di Bolzano.
Flavio, una bella soddisfazione e, soprattutto, una conferma di quanto realizzato finora.
“È stata una notizia bellissima e completamente inaspettata. Ho accolto con entusiasmo questo nuovo incarico. Ci metterò il massimo impegno e la determinazione che ha contraddistinto il mio percorso arbitrale. L'impegno per l'AIA è stato sicuramente molto alto, sia come arbitro sia come dirigente, essendo stato anche Vicepresidente della Sezione AIA di Bolzano dal 2016 al 2019”.
Quali sono i tuoi obiettivi per questa Stagione? E quali, secondo te, sono le sfide più grandi?
“L'obiettivo è quello di avviare un progetto tecnico ‘diverso’ per quantità e tipologia di lavoro rispetto a quanto è stato fatto finora nel nostro Comitato. C'è la voglia di trasmettere ai ragazzi la mia esperienza maturata in ambito nazionale e, soprattutto, di stimolarli in maniera mirata”.
Cosa ti aspetti dalla tua squadra e dall'organico del CPA?
“La mia squadra, oltre ad essere di spessore da un punto di vista tecnico, è formata da ‘uomini’. Nell’AIA l'aspetto umano è fondamentale e, soprattutto in questi organici, deve fare da padrone. Sotto questo profilo, con tutti i Componenti del Comitato ci siamo trovati subito in linea. Inoltre, sono sicuro che con i Presidenti di Sezione faremo un grande lavoro”.
Quanto è impegnativo e stimolante il tuo lavoro in una realtà plurilingue come quella altoatesina?
“Il plurilinguismo e la diversità culturale fanno parte dell’identità del mio Comitato. Apprendere due o tre lingue, potersi muovere in tre culture diverse e saperle apprezzare è meraviglioso. Questi sono i valori che viviamo in campo ogni domenica e che possono arricchire anche l'AIA”.
Cosa consiglieresti ad un giovane arbitro che aspira a raggiungere il livello nazionale?
“Consiglierei di divertirsi. Solo questa disciplina può regalare grandi emozioni. Il viaggio, i primi pernottamenti, l’opportunità di conoscere tanta gente, il far rimbombare il proprio nome in stadi a mille chilometri dalla città d’origine sono esperienze indimenticabili che ti cambieranno la vita”.
Cosa ti aspetti dalla nuova dirigenza nazionale dell'AIA?
“Ho accolto con piacere le parole del Presidente dell’AIA Alfredo Trentalange nel discorso all'Assemblea Elettiva, in cui ha definito i temi chiave che dovrebbero dare una visione moderna del ruolo dell’arbitro: la comunicazione, i social network, il professionismo femminile e tanto altro. Arbitrare, ha detto il Presidente dell'AIA, ‘è una missione educativa, l'arbitraggio ci insegna innanzitutto ad avere una disciplina’. Vorrei trasmettere questi valori anche ai giovani arbitri della Provincia di Bolzano. Uno degli obiettivi del mio CPA è valorizzare e rafforzare la presenza femminile in campo. È una lotta che non riguarda solo le donne, ma una battaglia di tutti”.
Un bilancio della Stagione…
“Il bilancio dell’attività possiamo considerarlo positivo sotto certi aspetti, un po’ meno se ne consideriamo altri. Il momento molto difficile da cui arrivavamo e le tante incertezze che affliggevano il mondo intero, erano considerati da tutta la squadra dei Componenti un grande enigma: due anni di stop di tutte le categorie, esclusa l’Eccellenza, hanno portato a tante perdite di associati, che hanno di fatto creato delle notevoli deficienze organiche che ci portiamo avanti ancora oggi.
A questo si è aggiunto il problema dei tempi lunghi per il rinnovo dei certificati medici sia ordinari sia “return to play”, che hanno aggravato la situazione numerica, ma la grande forza di volontà delle ragazze e dei ragazzi sia in organico regionale sia in organico sezionale hanno comunque permesso di coprire tutte le gare.
Un ringraziamento particolare lo devo ai due Presidenti di Sezione e ai loro Collaboratori che a questo Comitato hanno dato sempre il massimo contributo, dimostrando un grande spirito di squadra. Nel frattempo, grazie anche al supporto del mio team, siamo riusciti a raddoppiare i numeri dell’organico in Eccellenza, riuscendo a creare un doppio giro di designazioni e, soprattutto, uno spirito di sana competitività tra gli arbitri.
Spero che questa sia la base per costruire anche, negli organici delle altre categorie, un futuro improntato sulla crescita. Ho una bellissima squadra che fino ad oggi ha mostrato grandi doti professionali ed umane”.
(aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989)