“Dobbiamo motivare i nostri ragazzi, perché inevitabilmente la pandemia ha creato un po’ di disaffezionamento. Considerata la carenza di arbitri occorrerà inoltre incrementare gli organici dando il massimo nelle attività di reclutamento”. Sono le priorità del Comitato Regionale della Basilicata per la Stagione Sportiva, esposte dal neo Presidente Michele Calabrese, già assistente di Serie C dal 1994 al 1998, osservatore in Serie B dal 2011 al 2014, Mentor per la Basilicata del Progetto UEFA “Talent e Mentor” dal 2018 fino allo scorso luglio.
Calabrese, 65 anni, arbitro benemerito, è entrato nell’AIA nella Stagione 1982 – ’83, a 26 anni. Nonostante l’età avanzata per iniziare ad arbitrare, ha bruciato tutte le tappe grazie alle riconosciute capacità tecniche e un’immensa passione, riuscendo appunto a raggiungere la CAN C da assistente.
“Da ragazzo, vivendo a Torino, mi portavano spesso allo stadio a vedere partite di Serie A”, ha aggiunto il neo Presidente CRA lucano. “Già allora ero attratto e affascinato da quell’uomo vestito di nero che correva sul campo, al punto di spingermi alcuni anni dopo a seguire il Corso Arbitri”.
Michele, lo scorso luglio, con questa nomina, il Comitato Nazionale dell’AIA ti ha dato una grande gratificazione, tenendo anche presente le responsabilità del periodo difficile causa COVID…
“Ringrazio il Presidente Alfredo Trentalange e i Componenti Nazionali tutti per la fiducia che sto cercando di ricambiare applicandomi col massimo impegno, mettendo a disposizione tutto il mio vissuto. Mi sento il mentor dei nostri ragazzi non solo nell’arbitraggio, ma anche nella loro quotidianità. Mi preme assicurarmi che non trascurino la famiglia, le amicizie, la scuola o il lavoro, perché solo rispettando questi valori saranno nelle condizioni psicologiche ideali per dare sul campo il meglio di sé”.
Dalle tue parole trapela ottimismo e tanta voglia di rimetterti in gioco con questo ruolo…
“Dobbiamo guardare avanti e impegnarci tanto. E’ finito il tempo di cercare alibi, anche perché l’Associazione ci mette a disposizione validi strumenti didattici, tramite il Settore Tecnico guidato da Matteo Trefoloni, che abbiamo avuto il piacere di avere come relatore al raduno di metà campionato. Matteo quel giorno ha trasmesso forti motivazioni ai nostri ragazzi, grazie a una lezione tecnica di grande spessore e alle sue innate capacità comunicative”.
A proposito dello stage di metà Stagione, qual è stato il messaggio principale che hai rivolto ai ragazzi?
“Che sono in ottime mani e che hanno tutti le stesse possibilità. Non tutti potranno arrivare in Serie A, ma tutti possono divertirsi.
Nel Comitato hai tenuto molto a inserire una donna…
“Come CRA, sulla scia dell’AIA centrale, abbiamo grandi attenzioni per la componente femminile. Avendo avuto la fortuna di lavorare con donne ho recepito le loro capacità e sono convinto che la presenza (Marilena Bonavoglia, Componente Regionale, ndr) darà un valore aggiunto al nostro lavoro. Non si tratta pertanto di una semplice ‘quota rosa’”.
Concludiamo con un bilancio di metà Stagione…
“Il bilancio è positivo, nonostante le difficoltà legate agli organici carenti. Si tratta purtroppo di un problema generale, come ho potuto costatare insieme agli altri Presidenti CRA, ma per noi mal comune non è mezzo gaudio, piuttosto uno stimolo ad insistere nelle attività di reclutamento. Causa pandemia già in passato i campionati sono stati fermi a lungo, una situazione che ha comportato in molti ragazzi la disaffezione dall’arbitraggio. La Basilicata, inoltre, è stata penalizzata da una sorta di migrazione verso altre regioni di diversi nostri associati, per motivi di studio o di lavoro. Ciò nonostante fino a oggi siamo riusciti a coprire tutte le gare senza particolari problemi, grazie all’operato sinergico dei Componenti Regionali e alla piena armonia con i Presidenti di Sezione. Un lavoro di squadra fondamentale, senza dimenticare gli indiscussi protagonisti, i nostri arbitri, che con impegno e passione non si sono tirati indietro quando designati per più di volte nell’arco della settimana”.
(aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989)