I nuovi CRA – Lombardia – Ostinelli: “‘Parlare la stessa lingua’ è la nostra linea guida in regione”

I nuovi CRA – Lombardia – Ostinelli: “‘Parlare la stessa lingua’ è la nostra linea guida in regione”

CRA Lombardia

Durante la conferenza stampa dello scorso 3 luglio, il Comitato Nazionale dell’AIA ha nominato Emilio Ostinelli della Sezione di Como nuovo Presidente del Comitato Regionale Arbitri della Lombardia. Ostinelli, già arbitro di Serie B, con all'attivo anche gare di Serie A, in qualità di dirigente nel 2015 è stato nominato Componente della CAN C, dopo aver ricoperto tale ruolo alla CAN D, alla CAI e aver fatto parte anche del Settore Tecnico dell’AIA.

Sei arrivato ad arbitrare in Serie A, qual è il ricordo più bello che hai come arbitro?

“Il ricordo più bello è l’esordio in Serie A, nella partita Bologna – Cagliari, il 6 marzo del 2011: dopo tanti sacrifici è stato il coronamento di un sogno. Non nascondo che le mie gambe hanno tremato per almeno dieci minuti nello stadio stracolmo. Un altro ricordo indelebile, che porto sempre con me, è la finale Play Off di ritorno di Serie C tra Pescara e Verona, che è stata la partita più difficile e con maggiori responsabilità che ho diretto nella mia carriera”.

Da dirigente invece?

“Il ricordo più emozionante è stato ricevere il mio primo incarico nel Settore Tecnico nel Modulo ‘Talent & Mentor’, che mi ha permesso di comprendere la necessità di offrire ai più giovani le conoscenze e le esperienze che ho acquisito negli anni da arbitro nazionale. In questo delicato passaggio, ricordo con piacere la vicinanza del Responsabile del Settore Tecnico di allora, Alfredo Trentalange, che – come uomo, prima ancora che come dirigente – mi ha motivato e aiutato a capire l’importanza di questo ruolo. Invece, l’esperienza in CAN D con Matteo Trefoloni è stata la vera chiave di volta per la mia crescita dirigenziale perché, grazie al suo carisma e alla sua assoluta preparazione tecnica, ha saputo trasmettermi il corretto metodo di lavoro con gli arbitri”.

Quali emozioni hai provato il giorno della tua nomina a Presidente CRA?

“Ho provato tante emozioni. È grande la responsabilità di essere il Presidente della regione che offre i numeri più rappresentativi d’Italia, grazie agli oltre 4 mila associati. Infatti, ho la consapevolezza di poter gestire un prezioso laboratorio di potenzialità. Da subito, con la mia eccellente squadra del CRA, mi sono impegnato e mi sto impegnando quotidianamente per poter offrire un contributo importante alla nostra Associazione”.

Come intendi adattare la tua esperienza dirigenziale nazionale al contesto regionale?

“Lavorando come mi hanno insegnato i dirigenti che ho avuto la fortuna di avere quando ero arbitro: sostenendo in primis la cultura del lavoro. È mia intenzione, inoltre, lavorare nel segno del mio predecessore Alessandro Pizzi e in linea con quanto viene richiesto dagli Organi Tecnici Nazionali e dal Settore Tecnico”.

Quali sono gli obiettivi che vuoi raggiungere e i tuoi progetti?

“L’obiettivo è sempre quello di poter fornire il miglior servizio alla FIGC, coinvolgendo le Sezioni lombarde in quanto parte integrante della complessa macchina del CRA. ‘Parlare la stessa lingua’ è e sarà la linea guida di tutti i lavori che svolgeremo in regione, a partire dall’unificazione degli organici di Promozione ed Eccellenza. Inoltre, gli arbitri, gli assistenti e gli osservatori verranno formati sullo stesso materiale. Per rafforzare il legame con le Sezioni sono stati proposti e confermati nuovi progetti come il ‘Progetto Next’, riservato agli arbitri che transiteranno all’Organo Tecnico Regionale, che prevede la delega di gare di Prima Categoria agli arbitri sezionali. In linea con il progetto nazionale, il progetto ‘Lombardia in Rosa’ prevede incontri tematici riservati all’organico femminile”.

Cosa diresti ad un giovane che si avvicina oggi all'attività arbitrale?

“Non lo dico io, ma lo ha detto uno dei più grandi sportivi della storia, ossia Michael Jordan: ‘Posso accettare di fallire, chiunque fallisce in qualche cosa. Ma non posso accettare di non tentare’ ”.

Siamo ormai giunti al giro di boa di questa Stagione Sportiva 2021/2022. Come valuti i tuoi primi sei mesi di Presidenza?

“Valuto questo “primo tempo” positivamente e, se dovessi riassumerlo in tre parole, sceglierei: ‘entusiasmo’, ‘lavoro’ e ‘responsabilità’. La parola ‘entusiasmo’ la utilizzerei per il nuovo percorso intrapreso dall’AIA, nel quale io e i membri della mia Commissione stiamo svolgendo un lavoro in sinergia, basato sulla condivisione dei messaggi, concetti ed esperienze, trasversalmente a tutto l’organico regionale. Il raduno di Metà Campionato è stato la massima espressione dell’ ‘entusiasmo’ e del ‘lavoro’ da noi svolto, che ha riunito più di 330 arbitri, assistenti e osservatori in videocollegamento, per potersi formare tecnicamente sullo stesso materiale in completa condivisione. Infine, la ‘responsabilità’, dato che questa Commissione vuole essere un punto di riferimento per le Sezioni e i loro associati. In un momento di difficoltà come questo abbiamo saputo cooperare e andare in mutuo soccorso gli uni degli altri nei momenti più critici, ora dobbiamo continuare su questa linea e portare a termine la Stagione Sportiva e i nuovi progetti in corso”.

 

Supplemento on-line della rivista "L'Arbitro"
(aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989)
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