Il Presidente Carlo Pacifici ospite a Rai Radio 1: "Gli arbitri in prima linea contro il razzismo"

Il Presidente Carlo Pacifici ospite a Rai Radio 1:

Il Presidente dell'Associazione Italiana Arbitri Carlo Pacifici è intervenuto questa mattina in diretta ai microfoni di Rai Radio 1. Durante l'intervista a "Radio anch'io sport", condotta da Filippo Corsini e Guido Ardone con gli interventi di Paolo Casarin, si è parlato della violenza sui direttori di gara, dello sviluppo del VAR con le sue possibili ulteriori innovazioni future, di razzismo e di comunicazione.

Sul razzismo la domanda ha preso spunto dalla recente grazia concessa al calciatore Lukaku: "Sul terreno di giuoco noi dobbiamo assumere le decisioni secondo quanto prevede il Regolamento - ha risposto Pacifici - La grazia è poi prerogativa del Presidente Federale che l'ha messa in atto perché ha verificato tutte le successive condizioni". La lotta al razzismo è infatti sempre stata al centro delle politiche della FIGC e dell'AIA. "L'impegno degli arbitri sarà sempre quello di contrastare ogni azione od espressione di razzismo, attuando tutti gli strumenti a disposizione qualora si avvertissero manifestazioni di questo tipo - ha precisato a margine dell'intervista Pacifici - Nel caso specifico l'ammonizione era legata al singolo gesto del calciatore, codificato dal regolamento, e non al contesto generale sul quale gli arbitri in caso di percezione saranno sempre pronti ad intervenire". 

Comunicazione: "Gli arbitri parleranno di più, anche se sulle interviste post gara non sono molto d'accordo - ha precisato - A fine partita c'è troppa adrenalina che potrebbe alterare l'aspetto comunicativo del direttore di gara, ma sono pienamente convinto che noi arbitri dovremo spiegare attraverso canali diretti quelle che sono le regole del gioco e gli episodi avvenuti sul terreno di gioco".

Violenza sui direttori di gara: "Uno dei temi primari che mi sta a più cuore, è quello legato alla violenza sugli arbitri - ha detto il Presidente dell'AIA - abbiamo ancora troppi ragazzi che ne sono oggetto. Su questo dobbiamo lavorare e la Federazione ci è stata vicina dandoci la possibilità di essere tutelati attraverso l'inasprimento delle sanzioni".

Tecnologia: "Il VAR è uno strumento importante per noi, perchè ci dà la possibilità di sanare eventuali errori. È logico che deve esserci un equilibrio tra intervento autonomo dell'arbitro e il VAR. Il protocollo è stato aggiornato, i risultati sono positivi, ma ci sono margini per fare ancora meglio. Sul possibile VAR a chiamata sono aperto a qualsiasi soluzione che possa andare incontro alle esigenze del calcio, da parte mia nessuna preclusione. Se l'IFAB opterà per questa soluzione, la metteremo in atto come abbiamo sempre fatto". 

CAN: "Sono d'accordo sull'unificazione delle due commissioni di A e B per un lavoro di prospettiva. Dobbiamo valorizzare i giovani, così come sta facendo ottimamente Gianluca Rocchi, perché rappresentano il nostro futuro. C'è un ricambio generazionale importante in atto e noi dobbiamo tutelare il calcio attraverso la formazione di arbitri giovani".

Supplemento on-line della rivista "L'Arbitro"
(aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989)
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