Il tributo all’Arma nella serata per lo sport e la legalità con Roberto Rosetti

Il tributo all’Arma nella serata per lo sport e la legalità con Roberto Rosetti

Sezione di Marsala

“Grazie per la grande accoglienza che mi avete riservato; è un grande piacere essere qua stasera insieme a voi!” Con queste parole Roberto Rosetti, Presidente della Commissione Arbitri della UEFA, ha salutato gli associati della Sezione AIA di Marsala, nel corso di un memorabile evento svolto il 21 gennaio nella sala conferenze del Complesso Monumentale di San Pietro, concessa dal Comune, che ha visto la partecipazione di numerose autorità civili, militari e del mondo dello sport .

Prima di dare inizio alla riunione tecnica il Presidente sezionale Biagio Girlando ha voluto ricordare con un minuto di raccoglimento il Presidente della Sezione d’Ivrea, Felice Viterbo. Poi il plauso dell’aula, ricco di stima e ammirazione, all’Arma dei Carabinieri, rappresentata in aula del Generale Riccardo Galletta, comandante interregionale di Sicilia e Calabria e osservatore arbitrale, per la cattura del boss latitante Matteo Messina Denaro.

E’ seguito un breve saluto dei vari ospiti, tra cui il Componente Nazionale dell’AIA Nicola Cavaccini, la Presidente del Comitato Regionale Cristina Anastasi e il Sindaco di Marsala Massimo Grillo.    

Roberto ha dato inizio alla riunione abbracciando simbolicamente il suo grande amico Generale Galletta e tutta l’Arma, ricordando il suo passato da Carabiniere ausiliario e facendo trasversalmente una comparazione tra il ruolo dell’arbitro e quello del carabiniere stesso, sottolineando tutte le similitudini: dedizione, integrità, l’importanza dei valori che sono alla base di tutto e la passione per il proprio lavoro.

In seguito ha illustrato la piramide del calcio internazionale e l’intera organizzazione del calcio europeo.

Rivolgendosi direttamente a tutti gli associati in attività, soprattutto ai più giovani, il relatore ha continuato l’intervento evidenziando l’importanza di porsi degli obiettivi a breve termine e quanto il lavoro duro sia fondamentale al raggiungimento degli stessi. “Quando arbitravo il mio unico obiettivo era fare bene ogni gara - ha detto Rosetti - pensavo solo a quello. L’obiettivo era lottare per essere designato su gare sempre più impegnative per fare il salto di qualità. Quello che conta è il presente. Essere focalizzati su quello che accade ora. Sincronizzati sulla situazione tecnica senza pensare a ciò che è accaduto prima o ciò che può succedere nel futuro".

Ed ancora: “L’arbitro è chiamato a fornire una prestazione adeguata agli eventi, seguendone il ritmo con concentrazione assoluta e pronto a prendere decisioni, anche impopolari, a prescindere della categoria in cui si è chiamati a dirigere. Non tutti possono raggiungere la massima serie o diventare internazionali, tutti possono lottare per raggiungere il loro obiettivo, qualunque esso sia. Ognuno ha la sua Serie A. Ogni arbitro deve dare tutto per raggiungere il suo massimo risultato. “Occorre lavorare duro, giorno dopo giorno per migliorare le qualità indispensabili per poter raggiungere i traguardi prefissati, senza mollare mai. Resilienti, forti, duri quando serve, ma anche empatici quando le circostanze lo consentono. Decidere sempre è il mantra per un arbitro. Essere preparati significa anche essere forti atleticamente, raggiungere la posizione ideale per prendere la decisione giusta”.

Tra i vari momenti della serata, spazio per un passaggio sul Video Assistant Referee: “Il progetto VAR – ha continuato Rosetti – è estremamente utile per aiutare il calcio e l’arbitro ad eliminare errori chiari. E’ un’assicurazione per il direttore di gara, non una scusa per non decidere!”.

Il relatore si è poi soffermato sul tema della violenza verso i direttori di gara, esortando i più giovani a raccontare e denunciare quando serve, ad essere forti nell’affrontare le negatività di un ambiente dove purtroppo ci sono persone che non hanno nulla a che fare con lo sport. “Chi mette le mani sugli arbitri non merita di fare parte della grande famiglia del calcio. Devono essere denunciati e allontanati!”.

In chiusura un accenno al calo della vocazione: “Dalle nostre valutazioni internazionali emerge un trend drammatico. Stiamo perdendo arbitri in tutta Europa. Violenza, abusi, retribuzioni non all’altezza, il COVID, sono solo alcune delle motivazioni che hanno portato ad un decremento evidente, non solo in Italia ma in tutta l’Europa. Da un punto di vista dei principi educativi e culturali occorre far riferimento ai valori civici e sportivi, integrità e il concetto di lealtà sportiva, cercando le opportune strategie di reclutamento arbitrale per il bene del calcio”.

Rosetti ha riscosso attenzione, accettazione, interesse, stima e il consenso da parte di tutti i presenti. Il Presidente Girlando ha concluso rivolgendogli il più sentito ringraziamento.

Supplemento on-line della rivista "L'Arbitro"
(aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989)
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