Si è svolto mercoledì 19 gennaio con 116 partecipanti il primo dei tre incontri di formazione online organizzati dal Settore Tecnico riservati agli associati reintegrati recentemente nell’organico dell’AIA. Il corso – il terzo organizzato da giugno 2021– sancisce un nuovo inizio: si parte con l’aggiornamento tecnico, necessario per ritrovare stimoli e padroneggiare il Regolamento.
Alberto Zaroli ha dato avvio all’incontro ringraziando a nome del Presidente Alfredo Trentalange e del Comitato Nazionale e salutando i partecipanti all’incontro, che non hanno mai perso l’orgoglio di essere arbitri e hanno ritrovato la voglia di stare insieme ai colleghi: “È valsa la pena di modificare le norme dell’AIA – che rendevano possibile il reintegro entro quattro anni dalle dimissioni – per recuperare risorse preziose, che possono contribuire al rilancio dell’Associazione”. Un’impresa che, secondo Zaroli, può riuscire soltanto grazie alle azioni quotidiane di tutti, che devono tendere a realizzare tre principi fondamentali: “inclusione, impegno e appartenenza: tutti hanno un ruolo da svolgere nella nostra Associazione, se mostrano la volontà di aggiornarsi, offrono la disponibilità del loro tempo e affermano i nostri valori, e se si sentono parte integrante del mondo arbitrale italiano”.
Il corso è tenuto da una squadra di Componenti del Settore Tecnico coordinata dal Vice Responsabile Giancarlo Bolognino e coadiuvata anche dal Responsabile del Modulo Regolamento Enzo Meli e dalla Responsabile del Modulo “Talent & Mentor” Valentina Garoffolo. Durante il primo incontro, grazie a diapositive e video esemplificativi sono stati analizzati alcuni punti del Regolamento che negli ultimi anni hanno subito modifiche particolarmente rilevanti che sono state incorporate nell’ultima Circolare 1, come le disposizioni mirate a limitare le perdite di tempo e altri casi di comportamento antisportivo, le procedure di sostituzione dei calciatori, il fuorigioco, oltre ad alcune innovazioni concettuali che riguardano i falli e le scorrettezze, in particolare il fallo di mano.
(aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989)