LA FIGURA DELL’ARBITRO SPIEGATA DA MATTEO MARCHETTI 

LA FIGURA DELL’ARBITRO SPIEGATA DA MATTEO MARCHETTI 

Sezione di Rovigo

Martedì scorso la Sezione di Rovigo ha incontrato l’arbitro della Commissione Nazionale della CAN A e B Matteo Marchetti; il Presidente Sezionale Michele Ronca ha introdotto la riunione salutando e ringraziando l’ospite per l’apporto formativo.

Matteo Marchetti ha voluto sin da subito introdurre il tema della serata: “Che cosa serve per essere arbitro? Per essere arbitro bisogna sapere il Regolamento, allenarsi… e poi? Serve una cosa che ci distingue tutti, ognuno ha la propria. La mentalità”. La serata si è incentrata su questo ultimo tratto, di cui l’arbitro nazionale ha voluto sottolinearne la necessità, in tutte le sue sfaccettature.

In seguito, ha proseguito ponendo a tutti gli arbitri rodigini quattro domande: la prima: che cosa deve fare un arbitro? L’arbitro deve mettersi in discussione, deve essere autocritico, deve avere una sana paura; Marchetti ha spiegato che nella carriera da arbitro ci sono momenti positivi, momenti che ti rendono superbo e momenti difficili. “Essere superbi è una cosa che non si deve mai fare perché più un arbitro lo è e più il colpo sarà duro quando si ritroverà in un momento difficile” ha spiegato l’ospite. Il consiglio è di mantenere sempre una sana paura, che deve aumentare quando tutto sembra andare per il meglio, non bisogna esaltarsi, anzi, bisogna avanzare cautamente.

La seconda domanda che ha rivolto è stata come si diventa arbitro, come si cresce. “Per essere arbitro bisogna avere la cultura del lavoro e bisogna capire che quello che facciamo sono scelte, non sacrifici. Si nota l’arbitro che lo fa perché “deve” dall’arbitro che lo fa perché “ha fame” e perché è curioso. Voi dovete essere curiosi in campo, dai campi provinciali dove siete da soli ai campi nazionali dove sono presenti gli assistenti, se sta succedendo qualcosa a venti metri non accontentatevi, avvicinatevi e fate sentire la vostra presenza” ha detto Matteo Marchetti ai presenti. L'ospite ha inoltre sottolineato di non lasciare nulla alla fortuna, ma, anzi, di impegnarsi giorno per giorno al fine di migliorare.

La terza domanda era rivolta ad ogni singolo arbitro ed ai propri momenti difficili. “Questo sport è una maratona, non ci si ferma mai…ma se ne avete veramente bisogno fermatevi” ha esordito l’arbitro CAN descrivendo i cosiddetti periodi difficili. Con questa domanda Marchetti ha introdotto l’argomento da lui nominato il bivio, un momento che prima o poi arriva a tutti durante la propria carriera e che quando arriva bisogna fermarsi a riflettere: pensare a tutto quello che si è fatto fino a quel momento e capire veramente la strada da seguire, tenendo a mente che quando si trova un muro si trova un insegnamento.

Chiudendo questo argomento è passato all’ultima domanda. “Di chi abbiamo bisogno?Fondamentale è coinvolgere le persone più care nella nostra vita arbitrale, avere qualcuno che tiene alla nostra carriera. Famiglia, affetti e Sezione sono le nostre fondamenta, sono chi ci può aiutare. Senza una di queste tre noi crolliamo. Inoltre, la Sezione è casa, un gruppo che si portiamo dietro negli anni. Imparate a star bene tra di voi, apprendete da chi ha più esperienza e non criticate i vostri coetanei per i loro errori, anzi, imparate da loro, capite perché sono accaduti e vedrete che voi non ne farete mai di simili”. 

Matteo Marchetti ha concluso l’incontro affermando che per far l’arbitro non è sufficiente esclusivamente il Regolamento e l’allenamento, ma è fondamentale l’atteggiamento, fermo, deciso e voglioso di raggiungere l’obiettivo prefissato. 

Il Presidente Sezionale Michele Ronca ha così ringraziato nuovamente Matteo per gli insegnamenti che ha portato a tutti i fischietti rodigini e per la sua disponibilità a scambiare dialoghi ed opinioni con i più “piccoli” e i più “esperti”. “L’esperienza ci insegna che non abbiamo mai finito di imparare”.

 

Foto di D. Cavallaro

In gallery:

1. Il Presidente Ronca introduce l’ospite.

2. I neo arbitri con Marchetti, il Presidente e il Responsabile del Corso Dallagà.

 

Supplemento on-line della rivista "L'Arbitro"
(aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989)
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