Sezione di Milano
Serata d’eccezione presso la Sezione di Milano con una Riunione Tecnica tenuta dall’arbitro internazionale Daniele Orsato e dagli assistenti arbitrali internazionali Ciro Carbone e Alessandro Giallatini, alla vigilia della cerimonia della consegna della quinta edizione del Premio Internazionale“Giulio Campanati”, assegnato al miglior arbitro del Mondiale di Calcio. I fischietti italiani durante la competizione hanno diretto tre gare, fra cui la partita inaugurale Qatar – Messico e la semifinale Argentina – Croazia.
Nel corso della serata, Orsato e i suoi assistenti hanno ripercorso la loro esperienza arbitrale al Mondiale, raccontando alcuni episodi che hanno vissuto in campo e fuori. Tra questi il momento in cui hanno ricevuto la notizia della loro designazione, le emozioni provate in campo dopo il fischio d’inizio, ma anche il loro simpatico momento serale della “rubrica”, durante il quale cercavano di prevedere le proprie designazioni future.
Ma il messaggio più importante che Orsato ha voluto trasmettere ai giovani arbitri presenti in aula è che loro, e soltanto loro, sono i fautori del proprio destino. Infatti, “dentro ogni giovane arbitro c’è un campione, e sta a lui tirarlo fuori tramite il sacrificio e l’impegno quotidiano”. La dedizione allo studio e all’allenamento è il segreto per diventare dei grandi arbitri, in quanto: “non esistono arbitri ‘fenomeni’, che non sbagliano. Ci sono solo arbitri che fanno sacrifici, studiano e imparano dai propri errori”.
Giallatini ha sottolineato l’importanza dell’armonia in una squadra. “Siamo diversi, su piani differenti, dove non arrivo io, arriva Daniele [Orsato], dove non arriva lui, ci sono Massimiliano [Irrati] e Paolo [Valeri] al VAR, questa è la nostra armonia”. Essere in armonia significa quindi riconoscere e valorizzare le proprie differenze e qualità, essendo così in grado di affrontare insieme qualsiasi difficoltà.
Carbone ha parlato della capacità di saper “osservare, recepire ed evolvere” come arbitri. Ha spiegato che, quando si forma una squadra, ogni componente condivide con gli altri la propria esperienza e il proprio stile. Per questo, è fondamentale essere aperti a imparare dagli altri e a sincronizzarsi con loro, per crescere e migliorarsi.
Il Premio Campanati è stato istituito in memoria di Giulio Campanati, dall’Associazione “Amici di Giulio Campanati”, insieme alla Sezione AIA “Meazza-Campanati” di Milano, con il patrocinio della FIGC e della Gazzetta dello Sport. Il Premio è stato consegnato prima dell’inizio della partita Italia – Ucraina del 12 settembre sul campo di San Siro.
(aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989)