Sezione di Torino
Si è svolta la VII° Edizione del Premio Nazionale Luca Colosimo assegnato al miglior giovane arbitro di Serie A non ancora internazionale; a ricevere l’ambito riconoscimento, nella cornice di Villa Sassi a Torino, è stato Simone Sozza della Sezione di Seregno.
Ancora una volta, l’evento è stato l’occasione per stringersi attorno al ricordo di Luca affinché questo sia sempre vivo in chi l’ha conosciuto durante il proprio percorso e venga tramandato ai giovani arbitri che da poco si sono affacciati al panorama sportivo come ha raccontato il Presidente Andrea Mazzaferro: “Ancora oggi il ricordo di Luca è presente in noi in maniera molto forte. Ogni anno sarà sempre più impegnativo coinvolgere le nuove leve e ottenere quella partecipazione emotiva che vogliamo sia presente in ogni associato, perché vedere un video di Luca crea un’emozione tale da rendere il suo ricordo perfettamente vivo”.
La cerimonia di premiazione si è svolta alla presenza del Presidente Nazionale Alfredo Trentalange e del Presidente Regionale del Comitato Piemonte e Valle d’Aosta Fabrizio Malacart, del Senatore Mauro Laus, del Presidente del Consiglio Comunale di Torino Maria Grazia Grippo e dell’Assessore allo Sport e Grandi Eventi Domenico Carretta il quale non avrebbe potuto pronunciare parole più adatte per descrivere l’intero movimento arbitrale: “Non siete una semplice Associazione, ma una Comunità che ha un senso di appartenenza senza eguali, siete arbitri dal primo giorno in cui indossate la divisa fino a quando non terminate la carriera, e ancora dopo continuate a partecipare alla vita sezionale, questo è il segnale più bello che da sempre trasmettete”.
Simone Sozza, accompagnato dal Presidente della Sezione di Seregno Stefano Annoni e dal Vice Cristian Brasi, è stato premiato da Alfredo Trentalange che si è soffermato sull’importanza della condivisione e della collaborazione, capisaldi dell’Associazione: “Questo Premio ha per tutti noi un valore non solo simbolico, ma anche concreto di vita. Luca si allenava in una zona di Torino vicino casa mia, io lo vedevo più volte passare durante la settimana e dicevo spesso a mia moglie che avrebbe fatto strada. Essere il Presidente dell’AIA in momenti critici come questo che stiamo vivendo è estremamente significativo perché dà modo di pensare meno a tutta una serie di problemi che non possono essere trascurati, primo fra tutti, la violenza in qualunque campo, sotto ogni forma. Noi tutti abbiamo degli ideali e lavoriamo per qualcosa in cui crediamo. Ripenso così ad una frase di Don Milani, lui sosteneva che quando il mio problema è il tuo e il tuo problema è il mio e noi lo condividiamo, si ha la politica. Quando invece ognuno pensa a risolvere il proprio problema si ha l’avarizia. Noi dimostriamo tutto, tranne di essere avari”.
Visibilmente commosso, il fischietto lombardo ha raccontato parte della strada fino a questo momento percorsa: “Quando una persona rivive negli occhi e nel cuore di chi le voleva bene, la si porterà sempre dentro. Con Luca ho condiviso una parte del percorso in CAN D, ma ho vissuto anche la sua esperienza perché il suo ricordo è nel cuore degli amici e delle persone con cui ho continuato la mia carriera. Tutti hanno sostenuto che era un ottimo arbitro, che avrebbe avuto una carriera brillante, ma soprattutto che era una persona buona, gentile e altruista. Il valore e il significato che personalmente voglio attribuire a questo premio è pensare che chi ha deciso di conferirmelo, abbia detto che sono un bravo arbitro, ma anche un bravo ragazzo. La divisa prima o poi ce la togliamo tutti e ciò che resta è quello che c’è sotto; sono certo che questo è ciò che Luca, con il suo esempio ci ha insegnato”.
La serata è proseguita con la cena di fine Stagione della Sezione di Torino, un prezioso momento di aggregazione tra giovani e veterani durante il quale sono stati consegnati ambiti riconoscimenti agli arbitri, agli assistenti e agli osservatori che maggiormente si sono distinti nelle varie categorie durante il corso della Stagione Sportiva.
Tutta la Sezione di Torino si è congratulata con Simone Sozza, a cui ha augurato il meglio per una promettente carriera ricca di traguardi e soddisfazioni.
(aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989)