Sezione di Vicenza
Mercoledì scorso, in occasione dell’ottava Riunione Tecnica Obbligatoria stagionale, la Sezione “G.N. Bertoli” di Vicenza ha ricevuto la visita dell’arbitro in forza alla Commissione Arbitri Nazionale Rosario Abisso della Sezione di Palermo. Dopo i saluti di rito da parte del Presidente Ivano Meneguzzo e le comunicazioni sull’attività sezionale, la parola è passata all’ospite.
Abisso ha esordito definendo l’arbitraggio come un viaggio senza destinazione e sottolineando come il percorso sia più importante della meta finale. Più si è concentrati sul percorso più ci si rende conto di quanto sia semplice raggiungere la destinazione. Il relatore della serata ha poi evidenziato come, paradossalmente, sia difficile fare sempre bene; riprendendo le parole di Vincenzo Nibali ha infatti messo in evidenza come la salita più difficile arriva dopo ogni trionfo.
“A mano a mano che ci si fa strada aumentano le responsabilità e crescono le aspettative - le parole del fischietto siciliano - e per migliorare continuamente è necessario mettersi in discussione alzando sempre di più l’asticella”. Nella fase centrale della riunione Abisso ha presentato cinque parole d’ordine imprescindibili per fare strada tanto nell’arbitraggio quanto nella vita: umiltà, spirito di sacrificio, sofferenza, perseveranza e determinazione.
Umiltà significa dimenticarsi della partita fatta bene e non pensare di essere già arrivati; dimostrare spirito di sacrificio equivale a coltivare ogni giorno la fame per raggiungere l’obiettivo, come affermava Stefano Farina, che durante i raduni, invitava a “masticare l’aglio e dire che è buono”, metafora per indicare che saper soffrire è una componente fondamentale dell’arbitraggio. Gli ultimi due termini, perseveranza e determinazione, sono stati presentati insieme dal momento che sono qualità che portano sempre a qualcosa di buono, sia nell’arbitraggio che nella vita.
Abisso ha concluso il proprio intervento mostrando un video del pugile irlandese Conor McGregor, incentrato sul potere della convinzione, e lanciando un messaggio chiaro: “Credete in voi stessi perché solo con la consapevolezza dei vostri mezzi, che è diversa dalla presunzione, riuscirete a superare gli ostacoli”.
(aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989)