L’assistente CAN Luigi Rossi: “Annulliamo il nostro ‘io limitante’ e raggiungiamo gli obiettivi”

L’assistente CAN Luigi Rossi: “Annulliamo il nostro ‘io limitante’ e raggiungiamo gli obiettivi”

Sezione di Sala Consilina

Lo scorso 22 marzo, presso i locali della Sezione AIA di Sala Consilina, si è svolta la riunione tecnica che ha visto come relatore l’assistente arbitrale di Serie A Luigi Rossi di Rovigo, ospite sorteggiato dall’AIA centrale ad inizio Stagione Sportiva nell’ambito delle visite a cura degli associati appartenenti agli organici di Serie A e B alle sedi periferiche. La finalità di queste ospitate è quella di trasmettere ai giovani arbitri in formazione l’esperienza e le conoscenze tecniche di chi ha raggiunto i campionati nazionali di vertice.

Rossi ha incentrato la prima parte del suo intervento sull’aspetto psicologico e mentale di un arbitro, su cosa lo porta a sbagliare e quale deve essere la spinta motivazionale che gli permette di superare le difficoltà: “Dentro di noi ci sono due voci contrastanti, una che prova a boicottarci e l’altra che ci fa vincere. Solo quando annulleremo il nostro ‘io limitante’ raggiungeremo gli obiettivi”.

Questo l’incipit del suo intervento che si è poi articolato sul concetto che, secondo lui, caratterizza ciascuna performance: il proprio potenziale meno le interferenze. Queste ultime sono, a detta dell’ospite, tutto ciò che può ostacolare una prestazione positiva: il risultato di una gara, un errore commesso, la paura di sbagliare. “Smettete di pensare ed iniziate ad arbitrare”, ha sottolineato il relatore racchiudendo in poche parole l’importanza di scendere in campo senza condizionamenti esterni e con la concentrazione necessaria.

La riunione è poi proseguita discutendo su quelle che sono le caratteristiche che devono formare la figura dell’arbitro: volontà, mentalità vincente e motivazione. Proprio in merito alla prima, Rossi ha aperto un focus sulla sua storia arbitrale. “Ho iniziato ad arbitrare a 16 anni, ma quel ruolo non mi rappresentava, quindi decisi di tornare a giocare a calcio. Fino a che un giorno a 21 anni, mentre camminavo per strada, sentii un fischio provenire da uno stadio ed in quel momento capii che avevo bisogno di dare una svolta alla mia vita riprendendo l’attività precedentemente lasciata”. Rossi si è poi soffermato sugli altri concetti, su tutti quello di avere una mentalità vincente, che porti a superare i propri limiti, senza mai trascurare l’autenticità: “Rispettate la vostra personalità, non provate a imitare gli altri. Cercate la motivazione per migliorare e mantenetela nel tempo”.

L’incontro tecnico è poi continuato con la visione di alcuni filmati riguardanti principalmente il fuorigioco. L’analisi è andata oltre la mera valutazione tecnica, concentrandosi sull’aspetto psicologico e sulla gestione di un eventuale errore. “Nonostante le difficoltà farete un viaggio straordinario in cui avrete la possibilità di conoscere insieme agli altri una persona altrettanto straordinaria, voi stessi”.

È terminato così l’intervento del gradito ospite che ha lasciato agli associati salesi consapevolezze fondamentali e sviluppato in loro ancor maggiormente la voglia di mettersi in gioco.

A chiusura della serata, il Presidente di Sezione Manuel Robilotta ha omaggiato l’ospite per la sua gradita presenza ed infine ha ringraziato i presenti per l’attenzione dimostrata.

Supplemento on-line della rivista "L'Arbitro"
(aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989)
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