Sezione di Treviso
La Riunione Tecnica, con protagonista l’assistente internazionale Alessandro Costanzo della Sezione di Orvieto, ha coinvolto non solo l’aspetto tecnico, ma anche quello motivazionale rispetto alla mission dell’arbitro e all’abnegazione necessaria per raggiungere i propri obiettivi. La carriera di Alessandro, di per sé, rappresenta un’unicità, ma, allo stesso tempo, un modello a cui fare riferimento.
La sua esperienza internazionale a disposizione della FIFA è iniziata nel 2013 dopo l’esordio in serie A, in qualità di assistente arbitrale, nell’anno precedente. C’è un dato che più di tutti risulta significativo: Alessandro è diventato arbitro a 23 anni ed ha raccontato agli associati trevigiani la propria esperienza e come si sia trasformato da giocatore di provincia ad arbitro e poi ad assistente arbitrale al vertice in Italia e all’estero.
L’arbitro orvietano ha invitato gli associati trevigiani a concentrarsi su alcuni punti fondamentali per il raggiungimento della propria Serie A: “È di fondamentale importanza sia la preparazione atletica sia quella tecnica, ma è la partecipazione costante alla vita sezionale che sedimenta e fa crescere la nostra esperienza. Dobbiamo essere curiosi, imparare dai colleghi e non smettere mai di ascoltare. Siamo arbitri sempre, - ha proseguito - la nostra vita quotidiana è la rappresentazione della nostra Associazione contraddistinta da sani valori e comportamenti che ci vengono riconosciuti”.
Inoltre, Alessandro ha sottolineato: “L’arbitro, in campo e nella vita, non rappresenta solo sé stesso, ma tutta quanta l’AIA. Posso dire che questo orgoglio e l’amore per questa grande passione, mi hanno consentito di mettermi in gioco pur avendo iniziato in età non proprio giovanissima. È sempre questione di sacrifici, di mettere al primo posto il sogno che piano piano diventa percorso, risultando infine un traguardo raggiunto. L’arbitraggio è sacrificio, determinazione e passione”. Gli interventi dei più giovani hanno sollecitato un’ulteriore riflessione: “La Serie A va conquistata tutti i giorni, non parlo solo della massima Serie, ma di tutti quei piccoli o grandi traguardi che consentono di dare valore al proprio lavoro”.
Nel percorso di un arbitro, come ricordato dall’ospite: “Contano relativamente le squadre, le categorie e i luoghi in cui si dirige un incontro; conta maggiormente la passione che si trasmette nel farlo e l’esperienza che ognuno di noi porta a casa”. Costanzo infine ha raccontato un aneddoto agli arbitri trevigiani, relativo al suo incontro con il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: “Durante la premiazione, al termine della partita, il Presidente si è detto orgoglioso del nostro essere arbitri, della capacità di adempiere ad un ruolo difficile e di essere orgoglioso di ciò che trasmettiamo portando il nostro lavoro in tutto il mondo”. L’emozione di Alessandro, nel ricordare questo momento, ha trasmesso alla platea trevigiana l’ennesima prova della fortuna di far parte di un’Associazione che fonda le proprie radici su valori fondamentali.
Quello del Presidente Mattarella è stato un riconoscimento molto importante, a conferma dei grandi traguardi che l’AIA sta riscuotendo anche a livello internazionale e che derivano dal grande investimento fatto sulla preparazione, sui sacrifici, sulla determinazione, sulla passione e sull’abnegazione, creando così un movimento che guarda al futuro con solide radici.
Foto di M. Ouertani
(aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989)