Sezione di Pordenone e Udine
Diventare arbitri significa conoscere anche nuove persone: possibili colleghi sui campi di gioco e amici con cui crescere anche al di fuori dell’ambito puramente sportivo. È l’esempio di Manuel Giacomazzi e Cristian De Franco, rispettivamente Presidenti delle Sezioni di Pordenone e Udine, protagonisti di numerose esperienze arbitrali, ma soprattutto di un affetto che tutt’oggi, come loro stessi sottolineano emozionandosi, è solido e costante. Ed è proprio dal loro rapporto che è poi partito il progetto di organizzare un miniraduno riservato ai fischietti dell’Organo Tecnico Sezionale di Juniores e Seconda Categoria dei due Comitati friulani: dunque, un raduno congiunto tra queste due realtà, e una potenziale occasione di formazione e condivisione.
L’evento si è svolto presso la sala meeting del “Nodo Hotel” di Codroipo. La partecipazione è stata ampia, sia da parte dei ragazzi, oltre una quarantina, che da parte dei numerosi ospiti presenti in sala, come il Componente del Comitato Regionale per la Prima Categoria Riccardo Ros, l’Assistente Nazionale della Sezione di Pordenone Alessio Tolfo e il fischietto udinese della Commissione Nazionale per la Serie D, Roberto De Stefani. Fin da subito il clima del raduno è stato informale e improntato verso l’unione e la collaborazione tra i ragazzi, disposti in sala in ordine sparso: per un pomeriggio, dunque, non sono esistite due Sezioni, ma un corpus unico di arbitri appartenente ad un’unica grande famiglia: l’AIA.
Dopo il saluto iniziale dei due Presidenti sezionali e i quiz regolamentari a cura dei membri del Settore Tecnico Luigi Zaninotto e Valentino Menegoz, è arrivato il momento clou della giornata, vera peculiarità di questo evento: sono stati formati dieci gruppi di lavoro che hanno riunito al proprio interno esponenti delle Sezioni di Udine e Pordenone, chiamati a collaborare tra loro: ad ogni gruppo è stata assegnata una situazione di gioco da osservare e discutere all’interno del gruppo, rispetto alla quale deliberare una conclusione a livello di provvedimento tecnico e/o provvedimento disciplinare. Successivamente, ogni gruppo ha poi esposto l’episodio e la propria valutazione agli altri ragazzi presenti in sala.
È stato emozionante vedere i ragazzi all’opera: conoscere i propri colleghi, analizzare insieme a loro i video assegnati, ed esprimere la propria opinione in una logica di pura collaborazione. Terminato il tempo a loro disposizione, gli arbitri sono poi ritornati nella sala meeting, dove hanno presentato agli altri gruppi la propria chiave di lettura degli episodi selezionati. Anche qui ha prevalso l’unione e la cooperazione, in quanto a ogni partecipante è stata concessa la libertà di dissentire con la valutazione dei propri colleghi.
Dopo l’esposizione dei vari gruppi, il microfono è passato nelle mani di Alessio Tolfo, Assistente Nazionale della Sezione di Pordenone che può vantare oltre 100 partite in Serie A. Il suo intervento ha fatto subito breccia tra i ragazzi e si è focalizzato sul concetto di passione, che, secondo Alessio, è il più importante all’interno di ogni carriera arbitrale: “Un’emozione forte, sia nelle situazioni piacevoli che in quelle negative, ma che in ogni caso va sentita e coltivata”, ha sottolineato l’ ospite, invitando i ragazzi a credere sempre nel proprio percorso, con cuore e spirito di sacrificio.
La giornata si è poi conclusa con la cena di gruppo, un ulteriore momento che ha consolidato il legame tra le due Sezioni, a dimostrazione di quanto l’appartenenza all’ AIA non significhi solo arbitraggio e formazione, ma anche e soprattutto unione e relazioni: ingredienti fondamentali di questo raduno congiunto, che le due Sezioni sperano di riproporre il più presto possibile.
(aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989)
