L'ESPERIENZA DELL'ARBITRO EUGENIO SCARPA NELLA MISSIONE AEROSPAZIALE ARGOMOON

L'ESPERIENZA DELL'ARBITRO EUGENIO SCARPA NELLA MISSIONE AEROSPAZIALE ARGOMOON

CRA Piemonte e Valle d'Aosta

Parlando con Eugenio Scarpa, arbitro trentaduenne in forza alla Commissione Arbitri Nazionale di Serie C e associato alla Sezione di Collegno, si ha subito la sensazione di avere di fronte un ragazzo entusiasta e determinato, che ha saputo trasformare i propri sogni in obiettivi concreti.

Nella vita è ingegnere informatico e nella quotidianità concilia una grande passione per l’arbitraggio, che lo ha condotto nelle ultime quattro Stagioni a dirigere gare di Serie C, collaborando altresì con la propria Sezione nella formazione dei giovani, con un’attività professionale tanto affascinante quanto impegnativa.

Infatti, Eugenio è uno degli ingegneri di ARGOTEC, azienda italiana che lavora nell’ambito aerospaziale, partecipando a progetti NASA e contribuendo allo sviluppo di missioni di rilievo internazionale.

Come spesso accade nelle storie più belle, l’avventura di Eugenio nel campo aerospaziale è iniziata quasi per caso, quando, laureato da poco, ha inviato il proprio curriculum ad ARGOTEC, all’epoca poco più che una start up torinese costituita da giovani professionisti, ma con una vision ingegneristica ed imprenditoriale importante che, nel giro di pochi anni, l’ha condotta a risultati già estremamente rilevanti.

L’ultimo step in termini temporali di questa escalation di successo è costituito dal lancio di ARGOMOON, un nanosatellite strutturato per fornire testimonianza fotografica dell’attività svolta nello spazio nel corso dei test NASA orientati allo sviluppo di un innovativo sistema di propulsione (SLS), il cui fine ultimo sarà riportare l’uomo sulla Luna.

Ha raccontato Eugenio: “Il progetto parte da lontano, dal 2015, con un bando NASA in vista del lancio della missione ARTEMIS a cui la mia azienda ha aderito, aggiudicandosi la possibilità di sviluppare il proprio progetto. L’obiettivo di NASA è testare il sistema di propulsione e la capsula che andrà ad ospitare gli astronauti, dopo i numerosi test intermedi previsti”.

Tanto lavoro, tanta passione e tanta competenza in un team di lavoro giovane, dinamico e capace, che ha portato Eugenio ed i suoi colleghi a raggiungere un primo grande obiettivo, lo scorso 16 novembre, con il lancio di ORION in orbita, la struttura di NASA contenente ben 13 nanosatelliti che sono stati poi liberati nello spazio. Tra questi, un unico nanosatellite progettato in Europa e, specificamente, in Italia: ARGOMOON, appunto.

Abbiamo vissuto settimane intense, con giornate lavorative anche oltre le dodici ore. Sono momenti cruciali quelli a ridosso ed appena in seguito al lancio, in cui ognuno deve dare il meglio, come un vero team player, affinché possa ottenersi il miglior risultato finale. Un po’ come in campo, in questo senso credo che l’arbitraggio mi abbia trasmesso una forma mentis preziosa, sin dai miei esordi” ha spiegato Eugenio, per poi sottolineare ulteriormente l’importanza del lavoro di squadra: “Convivono in me due enormi passioni, per l’ingegneria aerospaziale e per l’arbitraggio, che è parte di me da tanti anni. Senza il supporto della mia azienda, a partire dal CEO, Ing. David Avino, e dei miei colleghi, sarebbe molto problematico affrontare l’impegno sportivo a livelli importanti. Loro mi supportano sempre e questo mi dà una grande serenità, oltre a spronarmi a dare il meglio sul piano lavorativo. Parimenti, ho sempre ricevuto sostegno da parte di tutti i miei organi tecnici, in particolare da parte del mio Responsabile in CAN C Maurizio Ciampi, e da parte del mio Presidente di Sezione Gioacchino Annaloro, che mi è sempre vicino”.

La missione di ARGOMOON durerà complessivamente sei mesi, durante i quali il satellite scatterà istantanee fotografiche che verranno elaborate ed utilizzate per gli sviluppi del progetto NASA, per poi avvicinarsi alla Luna, entrandone nell’orbita in fly by, e tornare nell’orbita terrestre.

Un progetto ambizioso che fa seguito alla missione Liciacube, altro nanosatellite strutturato da ARGOTEC per viaggiare su una sonda NASA e contribuire a deviare la traiettoria di un asteroide diretto verso la Terra.

Ha concluso Scarpa: “Raccontate con parole semplici, paiono sfide dal sapore fantascientifico, ma si tratta di lavori e situazioni che vengono svolti ed affrontati quotidianamente da professionisti giovani, in un contesto nazionale, in un’azienda torinese nata pochi anni fa, ma con una grande vision”.

Dunque, un’attività di cui andare fieri e l’ennesima testimonianza di come dietro arbitri impegnati in contesti significativi, ci siano uomini e donne con competenze di eccellenza nei propri ambiti lavorativi, competenze sviluppate grazie alla determinazione e alla tenacia tipica di chi, fin da giovanissimo, è stato abituato a scendere in campo per far rispettare le regole e consentire allo spettacolo del gioco più bello del mondo di proseguire.

 

In copertina Eugenio Scarpa con il modello rappresentativo dei CubeSat ArgoMoon e LICIACube.

In gallery:

  1. Foto della Terra scattata dal CubeSat ArgoMoon a circa 100.000km dalla sua superficie;
  2. Foto della Luna scattata dal CubeSat ArgoMoon a circa 250.000km dalla sua superficie;
  3. Modello rappresentativo dei CubeSat ArgoMoon e LICIACube;
  4. L’arbitro Eugenio Scarpa.

Supplemento on-line della rivista "L'Arbitro"
(aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989)
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