CRA Basilicata
Michele Calabrese ha appena iniziato la sua terza Stagione consecutiva alla guida del Comitato Regionale Arbitri della Basilicata. Appartenente alla Sezione AIA di Policoro dal 1983, Calabrese, tra i suoi trascorsi sui campi, ha operato come assistente arbitrale dal ‘91 al’98 in Serie D e in Serie C, mentre nel 2011 ha rivestito il ruolo di osservatore in Serie B.
Michele, qual è il bilancio di questi due anni?
“Bilancio sostanzialmente positivo pure di fronte a numerosi abbandoni per lavoro o studio e alla crisi vocazionale post COVID, che ha ancor di più accentuato le difficoltà. Con l’aiuto importante delle sezioni si sta lentamente rimpinguando il numero degli arbitri. L’età media si sta progressivamente riducendo, la qualità generale si sta elevando. Notare i progressi delle ragazze e dei ragazzi regala un’impagabile felicità interiore. La loro sofferenza per una gara non diretta al massimo dimostra il loro attaccamento e la loro sensibilità”.
L’8 e il 9 settembre si ripartirà con il raduno degli arbitri di Eccellenza, Promozione e Prima Categoria. Cosa ti aspetti dai tuoi ragazzi?
“Un grande impegno fisico e di approfondimento regolamentare. Il Comitato Nazionale, tramite il grande lavoro didattico del Settore Tecnico, mette a disposizione strumenti didattici di valore assoluto. Ci aspettiamo altresì voglia di emergere, di divertirsi in un gruppo molto coeso che deve pensare sempre al massimo per prestazioni inappuntabili”.
E invece da questa nuova Stagione Sportiva?
“Si prospetta una Stagione di eccellente qualità calcistica per la presenza di alcune società molto blasonate, che di recente hanno militato in categorie nazionali, ma ciò non ci spaventa.
Il gruppo arbitri di Eccellenza e Promozione, con l’inserimento per questa Stagione di ulteriori tre unità del massimo campionato e di quattro in Promozione, è composto nel giusto mix di esperienza e gioventù, motivati tutti dalla voglia di emergere, anche coloro più in avanti negli anni vista l’eliminazione del vincolo dell’età. Mi aspetto, e ne sono convinto, risposte positive agli impegni cui saranno chiamati.
Il nostro principale obiettivo è quello di fornire loro gli strumenti per poter proseguire un percorso di crescita importante. Tutti saranno messi nelle stesse condizioni, tutti avranno le stesse possibilità. La differenza poi alberga dentro di loro.
Confido in una seria presa di coscienza da parte delle società calcistiche affinché operino tutte in sinergia per mettere definitivamente la parola fine agli episodi di violenza sugli arbitri. Nessuno può permettersi mai di porre in atto gesti incivili e deprecabili atteggiamenti, che sono la morte del calcio, una sconfitta per tutto il movimento”.
Il Comitato si è rinnovato con qualche nuovo ingresso. Quanto è significativo il contributo della tua squadra?
“Sì sono stati sostituiti i due Collaboratori per fisiologiche alternanze. I Componenti mi sostengono con grande efficacia e competenze in un continuo interscambio che, spesso, va aldilà delle strette competenze di ognuno. Sono profondamente grato a loro, persone con grande senso di responsabilità”.
Seppur in numero minore rispetto ad altre realtà, qual è l’ausilio delle cinque Sezioni?
“Bisogna sicuramente implementare il lavoro di reclutamento che è alla base della nostra Associazione. Di pari importanza la considerazione che le sezioni restano fulcro centrale del sistema AIA. La vicinanza al Comitato Regionale Arbitri, la condivisione delle problematiche e l’univocità di obiettivi sono la strada maestra per far crescere e poter proporre sempre di più arbitri (e uomini e donne) di assolute qualità tecniche, etiche e morali”.
(aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989)