Sezone di Avezzano
“Il bagaglio di un arbitro bravo non è composto solo da preparazione atletica e regolamentare, ma anche dalla prontezza mentale”. Alessandro Pizzi, Responsabile della Commissione Arbitri Nazionale di Serie D, ha posto in risalto agli associati della Sezione AIA di Avezzano le peculiarità della figura arbitrale, tra le argomentazioni trattate come relatore nell’incontro dello scorso 31 ottobre, svolto presso la sala conferenze dell’hotel Olimpia.
L’evento è rientrato nell’ambito delle visite nelle sezioni degli Organi Tecnici Nazionali e degli arbitri di vertice nel corso della Stagione Sportiva, programmate per sorteggio dall’AIA centrale per abbattere ogni distanza con la periferia e per incentivare le nuove leve.
Ad aprire i lavori la Presidente Chiara Amicucci, con sentiti ringraziamenti alla platea e in particolare ai numerosi associati abruzzesi in organico CAN D che hanno preso parte alla riunione. Successivamente sono intervenuti il Presidente del Comitato Regionale Arbitri Abruzzo Giuseppe De Santis e Stefano Calabrese, Componente della Commissione Osservatori Nazionale Professionisti, entrambi della Sezione di Avezzano. Stefano, amico di vecchia data di Pizzi, tramite aneddoti, ha introdotto l’ospite: “Un amico e un dirigente in grado di attrarre i giovani e saper lavorare con loro”.
La lezione è stata incentrata sull'importanza dell'assetto mentale nella direzione della gara: partendo dal sottolineare la rilevanza di aspetti come l'impegno, la preparazione e la puntualità (prendendo come esempio l'organico della CAN D), l’ospite ha proseguito l'intervento con l'ascolto della testimonianza di un mental coach che opera a livello europeo a supporto dei direttori di gara. Con l’ausilio di filmati, Pizzi, ha rimarcato la crucialità di temi come la proattività, la concentrazione, la chiarezza nella comunicazione ed il body language, elementi che, nel corso della gara, possono fare la differenza.
“La CAN D non sono solo io, è composta da più di 600 arbitri, ciò significa che ci sono più di 600 sogni da coltivare. Io sono a disposizioni dei miei ragazzi e delle mie ragazze per aiutarli a crescere”, ha chiosato il relatore.
(aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989)