CRA Sardegna
Due giorni di tecnica, dentro e fuori dal campo, quelli trascorsi dal Comitato Regionale Arbitri Sardegna nell'ambito del Raduno Play Off che conclude la Stagione in corso: dopo i consueti test atletici sul sintetico di "Sa Rodia" ad Oristano, alcuni dei ventiquattro arbitri convocati hanno indossato la divisa ed hanno diretto le partite della giornata conclusiva del Campionato Regionale della Divisione Calcio Paralimpico Sperimentale, un'esperienza formativa e inclusiva quella vissuta da Eleonora Pili, Gabriele Sari, Federico Isu, Salvatore Fresu, Andrea Senes, Marco Spiga e Vincenzo Melis, premiati poi dal Comitato Regionale Sardegna Figc per l'apporto prestato alla manifestazione.
Dopo la cena uno dei due interventi programmati dello Psicologo dello Sport Riccardo Pazzona: l'icebreaking, il "rompere il ghiaccio" ha coinvolto gli arbitri suddivisi in gruppi che hanno così raccontato ai vari Organi Tecnici impressioni, sensazioni sull'andamento della propria Stagione. La serata si è conclusa con un piacevole momento conviviale organizzato dai ragazzi stessi: la torta, un brindisi, per fermare il momento. Alcuni, infatti, varcheranno il Tirreno per unirsi alle Commissioni Nazionali, altri continueranno o magari sceglieranno altri ruoli, ma questo gruppo non sarà, comunque, più lo stesso.
Domenica mattina la parte tecnica ha toccato il clou con il lavoro in aula: per l'occasione il gruppo è stato raggiunto da osservatori ed assistenti arbitrali che hanno svolto i quiz regolamentari sotto la supervisione del Componente del Settore Tecnico nonché Mentor per il Calcio a 11 Matteo Nurchi e ricevuto una piacevole visita virtuale: l'arbitro a disposizione della Commissione Arbitri Nazionale per la Serie A e la Serie B Antonio Giua, in procinto di dirigere la sfida tra Fiorentina e Sampdoria, ha voluto portare il suo saluto: "Dovete ritenervi fortunati- ha esordito - siete stati scelti per la parte finale dei Campionati, partite importanti che segnano il destino delle squadre: dovete coronare il vostro sogno e al contempo dar loro un servizio. Le finali sono partite a sé stanti e anche voi dovete vincere la vostra finale, preparatevi anche all'imprevedibile e imparate a gestirlo. Inoltre, ricordate che siete una squadra e tra voi ci deve essere una competizione leale".
Gli ha fatto eco il Presidente Roberto Branciforte: "Vogliamo vedere fenomeni che viaggiano coi piedi per terra: la testa può fare la differenza per fare il salto di qualità, non sentitevi mai sicuri".
Il Vice Presidente Paolo Armando Mulas ha poi immerso i presenti nell'analisi di video inerenti la gestione della gara e dei calciatori, la collaborazione della squadra arbitrale: "Non andiamo a combattere guerre che non possiamo vincere - ha esortato - dovete capire il contesto e come comportarvi con i calciatori che avete davanti. L'arbitraggio è anche accettare il momento di difficoltà e andare avanti".
L'intervento del Componente Aurelio Putzolu ha rinfrescato i presenti sulle modalità di effettuazione dei tiri di rigore, evenienza possibile nella fase dei Play off e Play out.
Nel pomeriggio ancora un’esperienza sotto la supervisione del dottor Pazzona: arbitri, assistenti, osservatori, hanno lavorato sulla collaborazione e sulla comunicazione efficace, in una modalità inedita, con delle bende sugli occhi. Lo stesso Pazzona ha motivato i presenti ricordando l'esempio di Claudio Deiana e Luca Bomboi che hanno sempre cercato di rialzarsi nonostante le avversità: "Nei momenti di crescita dobbiamo sempre avere la capacità di rialzarci, se siete qui è perché siete frutto di una selezione e perché vi piace qualcosa: Luca e Claudio scendono in campo con voi, sono i vostri quarto uomo speciali".
In chiusura i Componenti Luca Pisano, Paolo Solla, Gianni Chiappe, Matteo Nurchi ed i Collaboratori hanno dato il proprio saluto e speciale in bocca al lupo: "Questo è l’inizio, non è la fine”, ha chiosato Solla.
Mulas ha concluso con un video che ha ricordato ai presenti: "Anche una scintilla fa luce, tenete accesa la vostra scintilla".
"Sono convinto che vi abbiamo dato tante scintille - ha concluso Branciforte - e voi continuerete a tenerle accese. Bisogna lavorare, crederci, sacrificarsi. Non vogliamo sentirci dire grazie, vogliamo arbitri che arrivano in alto".
(aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989)