CAN D
Per il terzo e ultimo gruppo di arbitri convocati al Raduno Precampionato della CAN D, quelli provenienti da Abruzzo, Campania, Lazio, Liguria, Marche, Piemonte e Valle d’Aosta, Toscana, Umbria, Comitati provinciali di Trento e Bolzano, è stata la giornata dei test: suoi campi del Centro Sportivo del Grand Hotel Elite i 40 metri e l’SDS Test a coordinare lo svolgimento il Responsabile del Modulo Preparazione atletica del Settore Tecnico Francesco Milardi, con i preparatori Gianni Bizzotto, Pietro Del Zoppo, Antonio Di Musciano, Giuseppe Garavaglia e Vincenzo Gualtieri, i fisioterapisti Valentino Zagheno e Daniele Di Maggio e la supervisione dei Componenti del Modulo Bio-Medico Francesco Arena e Rosario Sciuto.
Gli approfondimenti in aula sono stati condotti dai Componenti Graziella Pirriatore che ha parlato dell’importanza del quarto ufficiale, da Mario Cascone sulla preparazione della gara, da Daniele Martinelli e Giulio Dobosz sul Teamwork e da Mirko Zannier sul lavoro di Self Development. Oberdan Pantana, Coordinatore del progetto Scambi, ha potuto interagire con gli arbitri con un intervento motivazionale. A continuare il debriefing del Video Test, il Settore Tecnico rappresentato da Gianluca Vuoto, Valentina Garoffolo e Gregorio Dall’Aglio.
Ad aprire i lavori del pomeriggio l’intervento del Vice Presidente dell’AIA Alberto Zaroli: “Lavorate per raggiungere i vostri obiettivi e fatelo con l'orgoglio di essere parte di un organico forte e qualificato, guidato da tecnici competenti e professionali. Sono stato qui per il Raduno della CAN: voi siete seduti nei posti dove in pochi giorni fa si trovavano i nostri arbitri di punta: per voi devono essere dei punti di riferimento, come voi dovete esserlo per i colleghi delle vostre sezioni. C'è una complessità enorme davanti a quella che può sembrare la normalità: dietro l'organizzazione di un raduno come questo ci sono tante persone che mettono a disposizione tempo ed energie per permettervi di arrivare qui per confrontarvi e crescere. L'AIA è ricca di preziosissime risorse umane e il nostro compito è quello di permettere a tutti di trasformare le potenzialità in opportunità. Sono contento di vedere quello che le nostre Commissioni stanno facendo qui a Cascia: un lavoro di qualità in un contesto ottimale che ci permette di preparare al meglio la stagione sportiva che sta ripartendo. Abbiate fiducia nelle persone che stanno qui, in chi prova a far funzionare questo sistema. Il nostro è un mondo particolare, fatto di tante differenze ma anche di qualità che ci uniscono e ci rendono forti. Imparate ad agire su quello che voi potete modificare, non dovete pensare alla fortuna, al vento favorevole o contrario, ai fattori che non potete controllare: concentratevi su quello che dipende da voi, il resto sarà una conseguenza. Dimostrate che siete pronti e che volete la CAN C”.
“Impegnatevi al massimo e divertitevi: quello che viene dopo, è un'opportunità certo, ma la parte più bella sarà sempre e comunque quella di stare in campo, fischiare, prendersi la responsabilità di fare sempre la cosa giusta. Non considerate un mancato esordio come una sconfitta e non dimenticate che la vita è fatta di tante sfide ed essere qui oggi è una grande fortuna" Posando sul tavolo due braccialetti, Zaroli ha ricordato le storie di Luca e Claudio, i loro obiettivi, la malattia una sconfitta che non è mai stata tale, neanche di fronte alla morte. Quanto conta un test non superato, un voto insoddisfacente un errore su un fuorigioco di fronte a queste vicende. Due scritte su quei braccialetti di gomma: "sorridere, voce del verbo nonostante tutto" e "never give up": non mollare mai. Ricordiamocene quando pensiamo che alcune cose siano dei drammi insuperabili: fermiamoci, pensiamo a loro due, diciamoci di non mollare e sorridiamo”.
Il Responsabile della CAN D Alessandro Pizzi ha legato il suo intervento in aula al Match Management: “L’arbitraggio è costruzione di relazioni: costruire relazioni significa avere un aiuto quando si hanno momenti di difficoltà, in campo e fuori. E quando si parla di intelligenza arbitrale, bisogna essere in grado di dare un ordine alle priorità: in campo, capire quale è la gestione temporale degli eventi diventa fondamentale. Il lavoro che fate anche sugli episodi delle vostre gare diventa allenamento in quest’ottica”.
(aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989)