Siyad Ali Hussein, fuggito dalla guerra in Somalia, ha arbitrato la sua prima partita in Italia

Siyad Ali Hussein, fuggito dalla guerra in Somalia, ha arbitrato la sua prima partita in Italia

Dopo essere stato accolto dall’Associazione Italiana Arbitri, e dalla Sezione di Saronno alla quale ora appartiene, Siyad Ali Hussein ha debuttato dirigendo la sua prima partita in Italia. 

Una storia molto particolare, iniziata con una fuga dalla guerra civile in Somalia e conclusa dopo un lungo e difficile viaggio al centro di accoglienza di Milano. Da quel momento ha preso il via una nuova vita in cui l’arbitraggio, che aveva già sperimentato nella Premier League nel proprio Paese, ha avuto un suo felice epilogo, con la prosecuzione di questa passione anche in Italia.

Domenica è infatti avvenuto il suo ‘nuovo’ esordio in un terreno di giuoco con il fischietto in mano. La partita è stata Inter -  Atalanta, valida per il Campionato Under 17 Professionisti, disputata a Milano presso il Centro Sportivo Facchetti. “Sono felice di poter continuare a fare l’arbitro di calcio - ha detto  Siyad a fine partita - per questo ringrazio tutti coloro che lo hanno reso possibile”.

Alla partita ha assistito il Componente del Comitato Nazionale dell’Associazione Italiana Arbitri Alberto Zaroli, che ha ribadito i concetti chiave di inclusività, accoglienza e umanità, sottolineando inoltre quanto le regole siano fondamentali nel mondo del calcio e nella vita di tutti i giorni. “Chi fa l’arbitro porta in campo le regole – ha detto Zaroli – Noi crediamo che se ci fossero più persone che fanno in modo che le regole diventino la base della vita, si potrebbero ridurre i conflitti”. Il tema dei conflitti è, appunto, il filo conduttore che collega Siyad all’Italia ed all'Associazione Sportiva Dilettantistica Bresso (dal 2007 anche Associazione di Promozione Sociale) che lo ha inizialmente seguito grazie all'aiuto del Centro di Accoglienza Migranti gestito dalla Croce Rossa Regionale. 

Per la partita di esordio di Siyad era presente anche una troupe della Rai che ha realizzato un SERVIZIO TELEVISIVO

Alla storia di Siyad Ali Hussein avevamo già dedicato un ARTICOLO sul sito dell'AIA, riportando anche le dichiarazioni del Presidente dell'Associazione Italiana Arbitri Alfredo Trentalange e del Presidente della FIGC Gabriele Gravina. “Per la nostra Associazione – aveva spiegato Trentalange - l’inclusione è un principio basilare. Siamo felici di aver spalancato le porte della nostra casa a Siyad Ali Hussein per dargli la possibilità di tornare in campo a vivere con gioia la sua passione”. “Questo è il nostro calcio dei valori - aveva detto Gravina, durante la conferenza stampa di presentazione dell’Integration League - La FIGC crede in un calcio sempre più aperto, inclusivo e dove tutti, uomini o donne che siano, bambini o bambine che siano, possono essere messi nelle condizioni di giocare, divertirsi e esprimersi al meglio come persone”.

Nelle fotografie l’esordio di Saiyd Ali Hussein (in terna con gli assistenti arbitrali Simone Corbetta della Sezione di Como e Andrea Zanichelli di Legnano), Alberto Zaroli e le interviste a bordo campo.

Supplemento on-line della rivista "L'Arbitro"
(aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989)
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