Sport e inclusione, l'AIA presente al "Villaggio per la Terra"

Sport e inclusione, l'AIA presente al

Sezione di Roma 2

L'Associazione Italiana Arbitri, attraverso la Sezione di Roma 2, ha partecipato all'evento Villaggio per la Terra, format ideato dalla Onlus Earth Day Italia e realizzato in collaborazione con il Movimento dei Focolari di Roma. Lo scopo della manifestazione, svolta dal 21 al 25 aprile a Roma tra la Terrazza del Pincio ed il Galoppatoio di Villa Borghese, è la promozione di una sensibilità civile ed ambientale nel contesto delle celebrazioni nazionali della Giornata Mondiale della Terra del 22 aprile.

Il Villaggio per la Terra è animato da centinaia di migliaia di persone e da più di 600 eventi grazie alla collaborazione con oltre 250 organizzazioni che si occupano di ambiente, sport, spettacolo e cultura con un programma fitto di eventi, incontri, spettacoli e un villaggio dedicato ai più piccoli con laboratori ludici e didattici nell’arco delle diverse giornate della manifestazione.

Tra queste, lo stand ufficiale dell’AIA e della Sezione di Roma 2 che ha aperto le porte ai visitatori che hanno potuto incontrare arbitri e dirigenti. "Sono state molte le persone che abbiamo incontrato - ha detto con soddisfazione il Presidente di Roma 2 Domenico Trombetta - L'esperimento più riuscito è stato quello di far provare giovani calciatori ad arbitrare. Abbiamo poi parlato di inclusione nello sport attraverso l'arbitraggio".

Martedì 25 aprile, ultima giornata dell’evento, è andato anche in scena un talk show dal titolo “Sport e benessere in armonia con la natura”, al quale hanno partecipato sul palco il Presidente dell’AIA Carlo Pacifici, la Componente del Comitato Nazionale e Responsabile del progetto Women Referee Katia Senesi e Riccardo Delfino, arbitro della Sezione di Roma 1 a disposizione del Comitato Regionale Arbitri del Lazio.

Il Presidente Pacifici ha dapprima evidenziato il rapporto tra arbitri, tecnici e calciatori nelle leghe inferiori, constatando come questo sia “di collaborazione e di sostanziale armonia; noi vorremmo che il calcio sia ciò che effettivamente è: un momento di gioia e divertimento, nel quale tutti scendono in campo, ciascuno per il proprio ruolo. Chiaramente, quando si va fuori da questo equilibrio parliamo di violenza nei confronti dei nostri arbitri, e anche su questo bisogna lavorare di più in piena sinergia con tutte le Componenti Federali”. Inoltre, Pacifici ha illustrato tutte le peculiarità che caratterizzano il ruolo sociale e sportivo dell’arbitro: “Abbiamo necessità di implementare rafforzare un canale con il Ministero dello Sport e con il Ministero dell’Istruzione per portare il nostro messaggio positivo di rispetto delle regole, di amicizia e di condivisione”.

“”Il calcio è per i maschi” e “le femmine, in cucina” sono due slogan, ma se al giorno d’oggi i migliori chef sono uomini e anche nel mondo dello sport emergono figure femminili come dirigenti, calciatrici ed arbitri vuol dire che questi concetti sono stati definitivamente sdoganati grazie al lavoro che è stato fatto negli anni e che quotidianamente portiamo avanti come Associazione. È la competenza che fa la differenza, non il pregiudizio, soprattutto perché lo sport è inclusivo per definizione”, così Katia Senesi nel suo intervento ha posto l’attenzione sul ruolo sempre crescente della donna nel mondo arbitrale.

Riccardo Delfino ha parlato della propria esperienza nella direzione della finale del Campionato di Quarta Categoria, disputato da atleti con disabilità, partendo dal rapporto tra uomo e natura: “Uno dei grandi problemi è l’aver concepito la natura solo come un insieme di risorse da sfruttare, e ciò ha permesso come conseguenza che una maggioranza si appropriasse di tali risorse, non permettendo alle minoranze di usufruirne. La possibilità che viene data con la Quarta Categoria di accedere al calcio come risorsa fa sì che il pregiudizio con il quale ci si accosta al mondo della disabilità venga superato; un pregiudizio che nasce esclusivamente dalla misconoscenza, ma che viene soppiantato dall’entusiasmo di vivere lo sport in totale armonia. In questo noi arbitri siamo garanti anche del diritto di giocare”.

Supplemento on-line della rivista "L'Arbitro"
(aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989)
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