Tappa a Torino per il progetto 'In Alto' con le Sezioni anche di Agrigento, Locri e Treviso

Tappa a Torino per il progetto 'In Alto' con le Sezioni anche di Agrigento, Locri e Treviso

Sezione di Torino

L'AIA lancia "IN ALTO" pure a Torino: il progetto di scambi tra giovanissimi arbitri provenienti dalle Sezioni di Agrigento, Locri, Treviso e Torino.  Il progetto è stato reso possibile solo grazie all’approvazione del Comitato Nazionale presieduto, al momento dell'autorizzazione, da Alfredo Trentalange e Duccio Baglioni che avevano creduto nella bontà tecnica e associativa. Lo stesso Alfredo Trentalange, avendone diritto/dovere e “padre” di questo progetto, ha partecipato alla riunione tecnica abbracciando i ragazzi arrivati che erano visibilmente emozionati.

Una tre giorni intensa pensata ed organizzata per loro da venerdì 31 a domenica 2 aprile: 10 giovani arbitri provenienti da diverse parti d’Italia partecipano alla seconda tappa del progetto IN ALTO. La serata di venerdì, nella cornice suggestiva dell’Auditorium del SERMIG, è stata aperta da Andrea Mazzaferro, Presidente della Sezione di Torino, con una riunione tecnica plenaria che ha visto come relatore Roberto Rosetti, UEFA Chief Refereeing Officer.

Il progetto “IN ALTO” pensato e voluto dallo stesso Andrea Mazzaferro e dai suoi colleghi Calogero Drago di Agrigento, Anselmo Scaramuzzino di Locri e Calogero Castellino di Treviso, ha già riscosso attenzione tante che altre Sezioni si sono candidate per partecipare.

Questo progetto è vincente perché dà l’opportunità a giovani ragazzi di mettersi alla prova su campi di gioco molto lontani da casa e in contesti diversi da quelli in cui normalmente operano - ha detto Andrea Mazzaferro - Con inoltre la possibilità di visitare luoghi di valenza storico e sportiva". "C’è voluto tempo per realizzarlo anche a causa della pandemia e non solo, ma alla fine c’è l’abbiamo fatta” ha sottolineato il presidente di Agrigento. “Felici di essere presenti a questa straordinaria manifestazione rivolta ai giovani ragazzi” ha aggiunto il presidente di Locri. Castellino, presidente della Sezione di Treviso, ha concluso: "Quanto tengo al progetto? Basta dire che per IN ALTO sarò in campo".

Al termine della corposa presentazione, Andrea Mazzaferro ha lasciato la parola a Roberto Rosetti, dopo il saluto di Marco della comunità del Sermig e la visione del documentario in cui il fondatore Ernesto Olivero ne racconta la storia. Tutto questo in una sala gremita di associati, arbitri giovanissimi e meno giovani compresi i neo 27 tesserati, assistenti e osservatori arbitrali e anche personalità che hanno fatto la storia della Sezione di Torino e dell’AIA stessa.

Stefano Lo Russo l'associato più In ALTO di Torino, il Sindaco, non ha voluto mancare con un proprio saluto. Ha fatto un plauso per l’iniziativa ed ha definito Trentalange e Rosetti due esempi di vita da imitare.

“Questa è casa mia” ha esordito Roberto Rosetti che poi, durante al riunione, ha spiegato come l’arbitro debba perseguire in modo incessante la ricerca della posizione migliore in campo per dissuadere con la sua presenza i calciatori dal commettere scorrettezze e prendere la decisione giusta. Ha poi commentato i filmati utilizzati nell’ultimo raduno degli arbitri UEFA che ha gestito. Al termine del suo intervento non sono mancate le domande inerenti l’argomento trattato, ma anche in merito alla sua carriera di arbitro.

Non ci poteva essere occasione migliore per i giovani arbitri: assistere alla gara Juventus - Verona con annessa visita al Museo allo Juventus Stadium, partecipare alla riunione tecnica e trasferire subito sui campi di gioco i consigli tecnici del maestro Rosetti, infine visitare Superga e alcuni tra i luoghi più significativi di Torino.

Prestazioni che sono state positive come è stato riportato dai colleghi che hanno accompagnato i giovani arbitri sui campi di gioco: tutti hanno trovato la posizione migliore per decidere e non è mancata a nessuno l’autorevolezza di agire il ruolo. Un successo tecnico ma anche organizzativo nel quale tutti gli uomini del Presidente della Sezione di Torino si sono impegnati al massimo per la buona riuscita.

E tutti sono già pronti per la prossima tappa del progetto.

Supplemento on-line della rivista "L'Arbitro"
(aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989)
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