Vittoria Bianchi, a 14 anni e 11 giorni è l'arbitro più giovane d'Italia: "Ai Mondiali tiferò per Orsato"

Vittoria Bianchi, a 14 anni e 11 giorni è l'arbitro più giovane d'Italia:

A 14 anni e 11 giorni ha esordito dirigendo la sua prima partita e divenendo l'arbitro più giovane d'Italia. Si tratta di Vittoria Bianchi, della Sezione di Città di Castello, che può ora vantare questo primato. Grazie alle nuove norme recentemente introdotte, si possono infatti frequentare i corsi ed entrare nell'AIA già a 14 anni. Vittoria, studentessa al primo anno del Liceo Linguistico di San Sepolcro, ha cosi deciso di intraprenedere quest'esperienza che l'ha portata a debuttare nella partita Arna - Oratorio Don Bosco valida per il Campionato Under 14. Scoperta la passione per il calcio, si era infatti iscritta al corso arbitri, superando l'esame lo scorso 20 ottobre, esattamente due giorni dopo aver compiuto 14 anni!

"Sono appassionata di calcio - ha raccontato - Una passione tutta mia e non ereditata in famiglia. Già durante gli scorsi Campionati Europei ho seguito molte partite. Poi sono entrata in contatto con la Sezione di Città di Castello e dopo essere venuta a sapere del corso mi sono iscritta subito".

Come è andato il corso?

"Benissimo, mi sono trovata subito bene grazie anche al Vice Presidente Andrea Cravotta che ha tenuto le lezioni".

A soli 14 anni e 11 giorni hai esordito, arbitrando calciatori poco più piccoli di te. Come ti sei trovata?

"E' stato bellissimo e non vedo l'ora di tornare in campo. Sono stata accolta molto bene sia dai calciatori sia dagli allenatori, che a fine partita sono venuti a complimentarsi con me".

Da alcuni filmati della tua partita di esordio si vede che corri tantissimo!

"So che l'aspetto atletico è molto importante. Mi alleno infatti due volte alla settimana. In questo mi ha aiutato il mio passato sportivo, quando ho praticato ginnastica artistica".

Hai quindi iniziato a frequentare anche la Sezione e la vita associativa.

"Si certo, proprio ieri sera abbiamo avuto una riunione tecnica. Da subito la Sezione mi è sembrata come una seconda famiglia. C'è un clima molto bello con il Presidente Gabriele Magrini e tutti i colleghi. Ho anche già avuto modo di conoscere Francesco Peroni, il Responsabile nazionale degli osservatori del calcio a cinque, che appartiene alla mia stessa Sezione. Ho capito che quando vai in Sezione non ti devi preoccupare di niente, siamo molto seguiti e sono tutti pronti ad accogliere le tue idee, a starti vicino e ad aiutarti in caso di necessità". 

Cosa ti piace dell'essere un arbitro di calcio?

"C'è una cosa che soprattutto mi piace. Il fatto che, pur essendo piccolina, sono io che durante la partita faccio rispettare le regole".

Cosa è cambiato da quando sei diventata un arbitro?

"Beh innanzitutto, guardando una partita di calcio, mi rendo conto che faccio molto più caso a quello che fa l'arbitro piuttosto che ai calciatori"

Sta per iniziare il Campionato del Mondo in Qatar, lo seguirai?

"Sicuro, guarderò ovviamente le partite del Mondiale e farò il tifo per Daniele Orsato e la squadra arbitrale italiana".

C'è qualche collega al quale ti ispiri?

"Un mio punto di riferimento è Andrea (Cravotta, assistente CAN C n.d.a.) che mi ha insegnato tanto, vorrei seguire le sue orme e diventare come lui. Se penso alla Serie A mi viene da dire Alessandro Costanzo, che anche lui è un assistente arbitrale, un ruolo che in futuro potrebbe incuriosirmi. Andrea ha promesso che prima o poi me lo presenterà".

Cosa ti aspetti dal tuo futuro nell'Associazione Italiana Arbitri?

"Mi aspetto di vivere tanti bei momenti".

Ciao Vittoria, in bocca al lupo!

Supplemento on-line della rivista "L'Arbitro"
(aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989)
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