Sezione di Grosseto
Venerdì 25 marzo si è tenuta l’annuale visita dell’ospite nazionale presso la Sezione di Grosseto. Per quest’anno è stato sorteggiato l’assistente della Sezione di Roma 1 Emanuele Daisuke Yoshikawa. L’ospite è stato accolto da un video di presentazione che ha scaturito piacevoli ricordi e emozioni positive e una volta superato il momento di commozione Yoshi, così lui stesso chiede di farsi chiamare, si è presentato: 34 anni, elettricista di professione e origini giapponesi che rivendica con un certo orgoglio. Oggi Yoshikawa è il primo e unico assistente arbitrale di origini giapponesi ad aver calcato i campi della Serie A.
La lezione non ha avuto come fulcro l’aspetto tecnico, quanto piuttosto un argomento originale: l’analisi del percorso arbitrale ovvero ciò che ogni associato ha fatto, sta facendo e farà all’interno della Associazione Italiana Arbitri. “La fortuna più grande – ha spiegato - è che in questa Associazione non esista quasi mai una fine, ma tanti piccoli traguardi, tante seconde chance e occasioni di rilanciarsi e rimettersi in gioco”. Così ha introdotto il proprio intervento l’animatore della serata, raccontando quindi il proprio percorso personale che lo ha visto più volte inciampare e incontrare enormi difficoltà, ma capace di cadere sette volte e rialzarsi otto, come esorta un proverbio giapponese.
“Ci sono molti, validi, motivi per cui si va ad arbitrare la domenica, per divertimento e per passione, ma se veramente si crede in ciò che si fa si può arrivare davvero a raggiungere i propri obiettivi e i propri sogni; l’errore e la sua gestione sono punti fondamentali, eliminare dalla testa una scelta sbagliata durante le partita per poi analizzarla e affrontarla una volta fatto il triplice fischio è un’operazione che aiuta a crescere, meglio ancora se coadiuvata dal confronto con qualche collega.” Daisuke ha introdotto la teoria del saper vedere il bicchiere mezzo vuoto, saper quindi riconoscere effettivamente le negatività e ciò che non è andato bene durante una partita, lavorare in fin dei conti perché questo non accada di nuovo. “Il bicchiere mezzo vuoto ci fa prendere consapevolezza dei limiti che abbiamo - aggiunge Emanuele -, ma questi limiti si possono mascherare mostrando e facendo emergere i propri punti di forza, siano essi l’aspetto atletico oppure molti altri, anche perché tutti in fin dei conti sappiamo di averne uno”.
Yoshi ha concluso regalando alla Sezione la propria divisa e ricordando ai circa 40 associati presenti che “il treno giusto non passa una sola volta, passa in più stazioni e più volte, siamo noi a decidere quando salirci sopra, chiedendoci quanto crediamo veramente nel viaggio che stiamo per affrontare e cosa siamo disposti a fare per arrivare alla fermata più bella, che non per forza sarà per tutti l’ultima”.
In copertina Yoshikawa con il Presidente Sezionale Furzi e il Vice Lamioni.
In fotogallery:
foto 1,2 Yoshikawa durante la riunione.
Foto 3 Furzi e Lamioni consegnano un presente a Yoshikawa.
(aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989)